Oggi l’acqua è una risorsa sempre più preziosa poiché è difficile garantirne un adeguato approvvigionamento. Cambiamenti climatici, siccità, dispersioni nella rete di distribuzione, aumento della domanda e sprechi ne stanno gravemente compromettendo la disponibilità anche in un paese, come l’Italia, considerato tra i più ricchi di “oro blu”.
Seppur, rispetto ad altri luoghi del mondo, continuiamo a godere del privilegio di nutrite risorse idriche, va, però, preso atto che la loro distribuzione varia in maniera sensibile a seconda delle zone del territorio. Ad esempio, secondo i dati diffusi nel report Istat “Statistiche dell’Istat sull’acqua -anni 2018-2020”, nel 2019 in nove comuni capoluogo di provincia e città metropolitane – tutti situati nel Mezzogiorno – sono state adottate misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua.
Tale circostanza dimostra l’importanza di evitare sprechi anche considerando che, nel 2018, l’Italia deteneva il primato nell’Unione europea per i volumi di acqua dolce complessivamente prelevati per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei: ben 9,2 miliardi di metri cubi (dati Istat). Come ridurre questo numero? Ecco 10 consigli utili in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che proprio nel 2022 festeggia i 30 anni dall’ideazione da parte delle Nazioni Unite, all’interno delle direttive dell’Agenda 21, vale a dire il risultato della conferenza di Rio.
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Come ridurre lo spreco di acqua in casa
La tutela del nostro patrimonio idrico passa innanzitutto dalla necessità di dotarsi di adeguati ed efficienti sistemi di distribuzione dell’acqua potabile. Le perdite idriche in distribuzione sono, infatti, in costante aumento: secondo il censimento delle acque per uso civile dell’Istat (dati 2018) oltre il 42% del volume di acqua immesso in rete non raggiunge gli utenti finali a causa delle cattive condizioni dell’infrastruttura idrica che determina la perdita di 3,4 miliardi di metri cubi di acqua (ben 156 litri al giorno per abitante).
In aggiunta agli interventi strutturali, tante sono le azioni che possono essere messe in campo da ciascuno di noi per chiudere il rubinetto dello spreco: nel 2020, ad esempio, il 67,4% delle persone maggiori di 14 anni è stata attenta a non sprecare acqua (Istat). Nella difesa del patrimonio idrico i nostri comportamenti quotidiani sono infatti fondamentali: le buone pratiche tenute nella routine giornaliera, goccia dopo goccia, contribuiscono a preservare questa importante risorsa. Ecco, quindi, alcuni consigli per tagliare i consumi di acqua ed evitare gli sprechi partendo proprio dalla nostra casa.
Attenzione al rubinetto
Accade spesso che, inavvertitamente o per abitudini non proprio amiche dell’ambiente, il rubinetto rimanga aperto e litri e litri d’acqua vengano sprecati. Questo succede, ad esempio, quando ci si lava i denti: il rubinetto resta aperto anche quando stiamo spazzolando i denti e ciò fa vertiginosamente alzare i consumi e, di conseguenza, gli sprechi d’acqua. Per evitare tutto questo basterebbe chiuderlo e riaprirlo solo quando necessario o, in alternativa, dotarsi di un bicchiere e riempirlo dell’acqua necessaria per il risciacquo.
Lo stesso comportamento deve essere tenuto anche quando si procede al lavaggio di frutta e verdura: per averli puliti non è necessario lasciarli per interminabili minuti sotto il potente scroscio dell’acqua corrente, ma basterà riempire una ciotola dove immergerli per un congruo periodo di tempo. L’acqua utilizzata potrà poi essere impiegata, come vedremo, per annaffiare le piante del balcone o del giardino.
Doccia contro bagno: cosa fa risparmiare più acqua?
Se è vero che per rilassarsi non c’è nulla di meglio di un bel bagno caldo è altrettanto corretto che questo gesto faccia salire lo stress idrico del Pianeta. Per fare un bagno nella vasca si stima siano necessari ben 150 litri di acqua. È quindi evidente che sia preferibile optare per una doccia che vi farà risparmiare molti litri, ma attenzione alla sua durata perché anche questa esperienza deve avere i minuti contati. Si stima infatti che dal soffione della doccia mediamente fuoriescono 15 litri di acqua al minuto e quindi, a conti fatti, una doccia di 10 minuti avrebbe lo stesso impatto ambientale di un bagno.
Come regolarsi? Per un’adeguata igiene quotidiana 5 minuti sotto il getto dell’acqua possono essere sufficienti quindi attenzione all’orologio o utilizzate un timer. Vi siete dimenticati di impostare la sveglia? Per monitorare il tempo trascorso potreste canticchiare una (breve) canzone! Inoltre, anche sotto la doccia, ricordatevi di chiudere il getto di acqua mentre vi insaponate: vi aiuterà a raggiungere l’obiettivo di contribuire a preservare questa importante risorsa.
Un taglio agli sprechi con i riduttori di flusso
Una soluzione per tagliare i consumi di acqua è l’installazione nei rubinetti di casa (doccia compresa) di riduttori di flusso. Si tratta di dispositivi- la cui messa in posa è semplice e non richiede l’intervento di un idraulico – che consentono, miscelando l’acqua con l’aria, di avere un getto d’acqua corposo ed un’adeguata pressione pur consumando metà del prezioso liquido.
Per chi non vuole rinunciare ad avere un flusso d’acqua “abbondante” sono la soluzione ideale perché garantiscono un elevato comfort e una maggiore efficienza in termini di consumi.
Attenzione alla cassetta del water
Tra i maggiori sprechi d’acqua che si verificano in bagno vanno annoverati quelli legati all’utilizzo della cassetta del water: pensate quante volte, ogni giorno, pigiate il bottone per far scendere l’acqua. Anche in questo caso si può fare qualcosa per evitare gli sprechi. Se, ad esempio, avete deciso di ristrutturare il bagno scegliete le cassette di scarico wc con il doppio pulsante che vi permetteranno di modulare lo scarico sulla base delle esigenze consentendovi di risparmiare molti litri di acqua.
Se, invece, avete una vecchia cassetta di scarico non disperate perché abbiamo anche per voi una soluzione riduci consumi: sarà sufficiente inserire nella vaschetta una bottiglietta d’acqua che, occupando spazio, vi farà risparmiare mezzo litro di acqua ad ogni utilizzo (e quindi decine di litri ogni mese!).
Lavatrici e lavastoviglie a minimo impatto
Nella gestione della routine dei lavori domestici lavatrici e lavastoviglie sono fidati alleati, ma anche il loro impiego può comportare uno spreco di acqua al quale spesso non si pensa: vi sono, però, dei piccoli trucchi in grado di chiudere, anche in questo caso, il rubinetto dello spreco.
Innanzitutto, i nuovi modelli più efficienti garantiscono minor consumi, ma se non siete in procinto di sostituire il vostro elettrodomestico esistono comunque utili accorgimenti che si possono utilizzare per risparmiare. Regola generale è che questi elettrodomestici vanno impiegati solo a pieno carico: metterli in funzione quando sono ancora a metà non riduce i consumi anzi aumenta lo spreco di acqua e di energia.
In particolare, per la lavatrice un consiglio anti-spreco riguarda la scelta della modalità di lavaggio: quando i capi non sono molto sporchi è preferibile impostare dei programmi veloci che impiegano una quantità inferiore di questa preziosa risorsa.
A mano, stoviglie pulite riciclando l’acqua
Se non avete la lavastoviglie o siete soliti pretrattare piatti e bicchieri e posate la via del risparmio idrico, come insegnano le nostre nonne, passa dal riuso dell’acqua. Per avere stoviglie splendenti basterà usare l’acqua di cottura della pasta: si tratta di un liquido molto ricco di amido che, oltre a garantire una pulizia profonda, farà brillare le vostre pentole.
Un altro piccolo escamotage è quello poi di lavare subito le stoviglie prima che si formino incrostazioni: in questo modo sarà più semplice e veloce eliminare i residui di cibo.
Giardini e balconi rigogliosi a basso consumo idrico
Se avete piante in casa, in balcone oppure in giardino per averle verdi e rigogliose non è necessario far girare vertiginosamente i numeri del contatore dell’acqua, ma è sufficiente solo qualche piccola attenzione e un po’ di pazienza.
Per irrorare le vostre piante potreste utilizzare l’acqua piovana: basterà posizionare all’esterno dell’abitazione delle cisterne o dei contenitori, raccoglierla e utilizzarla poi all’occorrenza. Altra soluzione da impiegare quando le piogge scarseggiano è quella di usare, come abbiamo già avuto modo di anticipare, l’acqua utilizzata per il lavaggio di frutta e verdura oppure quella che fuoriesce dai climatizzatori (ottima anche per il ferro da stiro).
In casa avete un acquario con i pesci? Per annaffiare potreste impiegare anche l’acqua rimossa dalla vasca durante la pulizia di routine.
La manutenzione che aiuta il risparmio
Il nostro impegno e le nostre accortezze potrebbero, però, non essere sufficienti a evitare gli sprechi perché in agguato possono esserci delle perdite. Avete un rubinetto che gocciola? Chiamate subito un idraulico: si tratta di un piccolo intervento che vi farà risparmiare molti litri di acqua. Siete in grado di riparare da soli il guasto? Ancor meglio: avrete un doppio risparmio.
Procedete poi periodicamente a un controllo del contatore dell’acqua: questo vi consentirà di scoprire eventuali consumi anomali che potrebbero essere ricollegabili alla presenza di guasti nell’impianto idraulico.
State partendo per un viaggio?
Attenzione a non lasciare aperto il rubinetto centrale dell’acqua: in caso di guasti questa piccola accortezza vi eviterà non solo grandi sprechi di acqua, ma anche di causare una vera e propria inondazione in casa vostra nonché in quella dei vicini con il conseguente obbligo del risarcimento dei danni provocati.
Le strade per evitare gli sprechi di acqua, però, non finiscono qui.
Il risparmio dell’acqua passa anche dai nostri acquisti
Avete mai pensato che anche quello che acquistiamo ha un’impronta idrica? Con questa locuzione si intende la quantità di acqua dolce utilizzata per produrre beni o servizi.
Quando compriamo una maglietta, un nuovo paio di jeans o una felpa stiamo consumando acqua. Ad esempio, per produrre un paio di jeans occorrono più di 8.000 litri di acqua e per realizzare una t-shirt, c’è bisogno invece di 1.500 litri.
Se vogliamo risparmiare acqua dobbiamo quindi non solo chiudere i rubinetti ma imparare a evitare acquisti che non siano necessari magari dando una seconda chance ai capi finiti in fondo all’armadio. Se, però, non si può proprio fare a meno dello shopping facciamo in modo che sia almeno consapevole preferendo per il guardaroba abiti second hand o, se si tratta di abiti nuovi, che siano realizzati da aziende che rispettano l’ambiente utilizzando per i loro capi filati di recupero.
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