Halloween è alle porte: una notte di mistero, divertimento e travestimenti che affascina grandi e piccini. Dietro le maschere spaventose, le zucche intagliate e le montagne di dolciumi si nasconde, però, una verità ancora più terrificante: un impatto ambientale notevole da analizzare. Ogni anno, questa celebrazione genera tonnellate di rifiuti, trasformandosi in un incubo per il pianeta. La buona notizia? È possibile festeggiare in modo spaventosamente sostenibile. Abbracciare un approccio di economia circolare non significa rinunciare al divertimento, ma reinventarlo in modo più creativo, consapevole e, in definitiva, più gratificante.
Vediamo come trasformare la notte delle streghe in un’occasione per ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse.
I numeri dell’orrore: l’impatto di Halloween in cifre
Per comprendere la misura del problema, analizziamo alcuni dati. Sebbene le statistiche precise per l’Italia siano difficili da reperire, i dati provenienti da Paesi con una tradizione di Halloween più consolidata come il Regno Unito e gli Stati Uniti, sono un campanello d’allarme.
Costumi da incubo. Ogni anno vengono comprati (e spesso buttati) milioni di costumi che si rivelano a tutti gli effetti, abiti “usa e getta”.
Lo spreco della zucca. La zucca è il simbolo di Halloween, ma anche di un colossale spreco alimentare (per quanto quantomeno di origine vegetale e compostabile a fine vita, a differenza di quelle di plastica). Si stima che solo nel Regno Unito vengano acquistate circa 22 milioni di zucche per essere intagliate e che la polpa di quasi tutte venga gettata via. Negli Stati Uniti, il Dipartimento dell’Energia ha calcolato che le zucche scartate dopo Halloween, se trasformate in energia, potrebbero alimentare migliaia di case per diversi giorni.
Decorazioni e dolciumi. A questo scenario si sommano tonnellate di decorazioni in plastica a basso costo e miliardi di incarti di caramelle, spesso realizzati con materiali non riciclabili, che finiscono dritti in discarica. Questi numeri dimostrano che è urgente ripensare il nostro modo di festeggiare, applicando i principi cardine dell’economia circolare: ridurre, riutilizzare, riparare, riciclare e, soprattutto, ripensare. Vediamo insieme cosa si può fare.
Costumi circolari: dall’armadio-shopping allo scambio
Il costume è il cuore pulsante di Halloween, l’anima della trasformazione, il passaporto per una notte durante la quale è concesso essere chiunque o qualunque cosa si desideri. Proprio per questa sua centralità, la scelta del travestimento nasconde un paradosso ambientale spaventoso.
La stragrande maggioranza dei costumi che riempiono gli scaffali dei negozi e i marketplace online sono l’emblema perfetto dell’economia lineare: prendi, usa e getta. Realizzati quasi interamente in poliestere e altre fibre sintetiche a basso costo, questi abiti sono, a tutti gli effetti, plastica indossabile. Il poliestere è un derivato del petrolio, una risorsa non rinnovabile la cui estrazione e lavorazione hanno un costo energetico e ambientale elevatissimo. Questi costumi sono progettati con un unico scopo: essere economici e spingere i consumatori ad un acquisto d’impulso, non certo per durare nel tempo. La loro qualità è volutamente bassa, tanto che spesso si danneggiano dopo poche ore di utilizzo.
Questo modello di consumo – facciamoci caso – ricalca in pieno la logica della “fast fashion” applicata, però, ad un singolo giorno dell’anno. Il risultato è un disastro annunciato. Come evidenziato dalla ricerca della charity ambientale britannica Hubbub, ogni anno vengono gettati via circa 7 milioni di costumi, generando 2.000 tonnellate di rifiuti plastici solo nel Regno Unito. È una quantità di plastica equivalente a 83 milioni di bottiglie che, nella maggior parte dei casi, non può essere riciclata a causa della complessità dei materiali misti e della presenza di accessori. Finisce, quindi, in discarica o nell’inceneritore, rilasciando sostanze inquinanti ed impiegando secoli per decomporsi.
Invece di correre ad acquistare l’ennesimo abito in poliestere, sigillato nella sua confezione di plastica e destinato ad una esistenza effimera, esploriamo alternative circolari. Abbracciare l’economia circolare per il proprio travestimento non significa rinunciare all’effetto “wow” o accontentarsi di una soluzione di ripiego. Al contrario, lo amplifica: significa passare da consumatori passivi di prodotti standardizzati a creatori attivi e consapevoli, trasformando la scelta del costume in un vero e proprio atto di ingegno, unicità e sostenibilità.
Vediamo alcune possibili idee e risorse circolari.
“Armadio-shopping” creativo. Il primo passo è guardare dentro il proprio armadio. Un vecchio lenzuolo bianco è il fantasma perfetto. Abiti scuri e un po’ di trucco possono trasformarti in un vampiro o una strega. Vestiti strappati e sporcati ad arte creano uno zombie credibile. L’idea è di riutilizzare e reinventare ciò che già possediamo.
Organizza un “Costume Swap”. Perché non organizzare uno scambio di costumi con amici, familiari o nella tua comunità proprio prima di Halloween? Ognuno porta i costumi degli anni passati che non usa più e può prenderne in prestito o scambiarne altri. Questo modello, basato sulla condivisione, estende la vita utile dei prodotti e crea un momento di socialità
Noleggio e seconda mano. Per travestimenti più elaborati, il noleggio è una soluzione circolare eccellente perché permette di avere un costume di alta qualità senza doverlo acquistare. In alternativa, esplora i negozi dell’usato o le piattaforme online come Vinted: troverai sicuramente capi unici a basso costo da adattare per il tuo personaggio.
Riparare e Upcyclare. Hai un vecchio costume rovinato? Non buttarlo. Riparalo o trasformalo in qualcosa di nuovo. Un mantello da supereroe strappato può diventare il look perfetto per un supereroe “post-apocalittico”. Aggiungi accessori, modifica tagli, cambia colore: l’upcycling è il cuore della creatività circolare.
Decorazioni terrificanti che rispettano l’ambiente
Seguendo la medesima filosofia si potrà ben comprendere che creare un’atmosfera spettrale non richiede l’impiego di chili di plastica. La natura e il riciclo creativo sono i nostri migliori alleati e le nostre cassette degli attrezzi per le eco-decorazioni.
Osserviamo la natura intorno a noi: rami secchi, foglie autunnali, pigne e zucche ornamentali (quelle non commestibili) sono decorazioni perfette, a costo zero e completamente biodegradabili. Un ramo contorto dipinto di nero e appeso al soffitto crea un’atmosfera gotica immediata.
Fai-da-te con materiali di scarto. Per esempio, si possono realizzare fantasmi utilizzando barattoli di vetro dipinti di bianco con occhi neri che, all’occorrenza, possono fungere da portacandele (pensa magari a usare candele a LED per sicurezza). Potrebbero poi mai mancare i pipistrelli? Per realizzarli si possono usare cartoni da imballaggio o vecchie scatole di cereali e dipingerle di nero. Per le ragnatele, in sostituzione di quelle sintetiche che intrappolano animali e non sono riciclabili, usa del filo di cotone o lana nera.
La zucca: dal campo alla tavola (e al compost)
Volete una bella zucca che spicchi in casa? È importante sapere che quelle zucche decorative, come le varietà ornamentali, sono diverse da quelle alimentari perché non sono commestibili a causa della loro alta concentrazione di sostanze amare chiamate cucurbitacine. Ciò non toglie che potreste provare ad utilizzare alcune di quelle edibili (chiedete bene al vostro agricoltore o fruttivendolo di fiducia) per evitare sprechi. In questo caso prova a procedere così.
Svuota la zucca con cura. Quando intagli la zucca, metti da parte tutta la polpa e i semi. Non sono scarti, ma ingredienti preziosi.
Cucina la polpa. La polpa può essere trasformata in deliziose ricette: vellutate, risotti, gnocchi, ripieni per torte salate o dolci come muffin e plumcake. È un ingrediente versatile e ricco di nutrienti.
Tosta i semi. I semi di zucca, una volta puliti, asciugati e tostati in forno con un filo d’olio e spezie, diventano uno snack sano e irresistibile, ma fate attenzione: rispetto ai classici “bruscolini” si presentano solitamente più legnosi perché quelle in commercio sono zucche selezionate per la polpa e non peri loro semi. Comunque, per un aperitivo croccante, potrete sicuramente provare a degustarli.
4. Composta la carcassa. A fine festeggiamenti, la carcassa della zucca intagliata non va gettata nell’indifferenziato. È un rifiuto organico perfetto per la compostiera domestica o per la raccolta dell’umido. Si decomporrà, tornando alla terra come nutriente.
5. L’alternativa non invasiva. Se non hai intenzione di cucinarla subito, per la notte di Halloween potresti tenerla fuori dal frigo (specie se fresca) e magari sfruttare qualche ritaglio per occhi e sorriso… spaventoso da togliere finita la festa riponendo la zucca in frigo.
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Dolcetto o scherzetto? Sì, ma circolare
Anche la caccia ai dolciumi può essere ripensata per ridurre gli imballaggi.
Acquista sfuso o in grandi formati. Scegli caramelle o cioccolatini venduti in sacchetti grandi piuttosto che confezionati singolarmente. Prediligi imballaggi in carta o alluminio, più facili da riciclare rispetto alla plastica multistrato.
Prepara dolci fatti in casa. Biscotti a forma di fantasma, muffin alla zucca o brownies al cioccolato sono un’alternativa deliziosa e a zero imballaggi. Se li offri ai bambini del vicinato, confezionali in sacchetti di carta riciclabile.
Alternative ai dolci. Pensa a piccoli oggetti utili e non deperibili: matite colorate, gomme da cancellare a tema, piccoli libri, pacchetti di semi da piantare. Un’idea originale che riduce zuccheri e rifiuti.
Un Halloween vissuto in maniera circolare non sarà una festa a metà, ma una celebrazione ricca di significato. È un’opportunità per insegnare ai più piccoli il valore delle risorse, stimolare la creatività e riscoprire il piacere di creare con le proprie mani. Scegliendo di riutilizzare, condividere e non sprecare, trasformiamo la festa più spaventosa dell’anno in un potente gesto d’amore per il nostro pianeta.
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