Lo studio “Highly efficient and selective extraction of gold by reduced graphene oxide”, pubblicato recentemente su Nature Communications da ricercatori cinesi e britannici ha scoperto che «L’ossido di grafene ridotto può estrarre l’oro dai rifiuti elettronici con un’elevata efficienza».

Dato che è un buon conduttore di elettricità, l’oro viene  ampiamente utilizzato nei prodotti elettronici, quindi il recupero delle risorse auree dai rifiuti elettronici è di grande importanza, ma è difficile ottenere un’elevata capacità di estrazione e una selettività precisa se solo una traccia di oro viene miscelata con altri elementi metallici.

Il team scienziati dell’università di Tsinghua, dell’Istituto di tecnologia avanzata di Shenzhen dell’Accademia delle scienze cinese (CAS), dell’Istituto di ricerca sui metalli del CAS e dell’università di Manchester hanno scoperto che «Il materiale a base di ossido di grafene ridotto è fortemente in grado di estrarre tracce di oro dai rifiuti elettronici». E che «Questo materiale di grafene può estrarre accuratamente l’oro dai rifiuti elettronici senza altri elementi metallici coesistenti e senza utilizzare energia e materiali aggiuntivi».

I ricercatori hanno anche sviluppato un metodo di adsorbimento dell’oro basato su pellicole di grafene, che è adatto per la produzione su larga scala e può recuperare in modo efficiente e continuo risorse aurifere dai rifiuti elettronici.

Il team di ricerca spiega che «Il metodo utilizza l’ossido di grafene commerciale come materia prima a basso costo, fornendo una nuova soluzione per lo sviluppo sostenibile delle risorse auree e il riciclaggio dei rifiuti elettronici».

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