Intervenendo alla XXXIX Assemblea nazionale dell’Anci che si conclude oggi a Bergamo, il ministro dell’ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha annunciato che «Da lunedì prossimo parte una consultazione di quindici giorni a tutti i soggetti interessati alla realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili o delle configurazioni di autoconsumo da fonte rinnovabile, sui contenuti principali del decreto che incentiverà queste nuove configurazioni di autoconsumo per favorirne il massimo sviluppo su tutto il territorio nazionale. Al termine della consultazione chiuderemo il provvedimento con le osservazioni che verranno raccolte».
Pichetto ha anche sottolineato «La necessità di alzare il livello di produzione delle rinnovabili (geotermico, idroelettrico, fotovoltaico, eolico)», mentre sul nucleare ha confermato la frenata del governo rispetto alle promesse (o minacce) elettorali della Lega, rimandando tutto all’obiettivo finale avveniristico della fusione che questo governo sicuramente non vedrà.
Il ministro ha evidenziato che «Parallelamente alla crescita delle fonti di energia pulita, devono azzerarsi carbone e petrolio e la parte di gas che scende abbracciando le rinnovabili. La sfida è nella costruzione delle infrastrutture».
Poi Pichetto si è soffermato anche sulla questione dei rifiuti: «Sull’industria del riciclo siamo il Paese d’Europa che ha creato un nuovo filone produttivo e noi non facciamo un passo indietro rispetto al riallineamento chiesto dall’Ue. Se l’Unione europea vuole spingere sul “riutilizzo” piuttosto che sul riciclo, togliere lo squilibrio non vuol dire che l’Italia debba tornare indietro: devono essere gli altri Paesi europei a fare il passo in avanti».
Quanto al Pnrr, per il ministro «E’ una sfida che impegna le istituzioni a tutti i livelli. Pnrr significa riforme oltre che spesa e su questo la sfida non è solo del governo e del Parlamento, ma del Paese, in un momento in cui siamo molto condizionati da fattori esterni. Per la prima volta nella storia dobbiamo dire ai nostri figli e ai nostri nipoti che probabilmente vivranno condizioni di vita non in crescita, ma la sfida, soprattutto con il Pnrr, è invertire questa tendenza».
L’assemblea ANCI ha ospitato anche un dibattito su come costruire la risposta alla crisi energetica per comunità sostenibili e AD di A2A Renato Mazzoncini, ha presentato i risultati dello studio “Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti, le nostre materie prime”, elaborato da A2A insieme a The European House-Ambrosetti, che conferma come «L’Italia sia al secondo posto in Europa per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio mentre si trova solo al 23esimo per autonomia energetica, producendo appena il 22,5% dell’energia consumata, a fronte di una media europea del 39,5%».
Per Mazzoncini, «Attivando al massimo queste fonti, si potrebbe diminuire sensibilmente la nostra dipendenza dall’approvvigionamento estero. Mai come oggi è quindi necessario un cambio di paradigma».
L’amministratore unico GSE, Andrea Ripa di Meana, ha aggiunto che «Il primo strumento per contrastare il caro energia è l’efficientamento energetico. I Comuni hanno vari strumenti per far fronte al caro energia, alcuni sono attivabili con immediatezza. Il primo richiede il passaggio dal subire i costi operativi a programmare, attuare un modo di investimenti per efficientare i propri usi energetici, un insieme di misure che riguardano l’efficientamento energetico. Poi c’è il tema delle installazioni di rinnovabili: i Comuni hanno i terreni si tratta di investire e di capire quali possono essere destinati alle energie rinnovabili. Poi ci sono le comunità energetiche che possono risolvere vari problemi».
Il il direttore Italia del Gruppo Enel, Nicola Lanzetta, ha detto di condividere questa impostazione: «Alla sindrome NIMBY ci sono soluzioni, come quella di coinvolgere i cittadini. Se si è in grado di coinvolgere i cittadini, questo Paese è in grado di compiere la rivoluzione energetica. Insieme ai nostri territori possiamo andare oltre l’aspetto energetico in senso stretto. A Catania per esempio abbiamo potenziato una fabbrica che produrrà pannelli fotovoltaici in una quantità 15 volte superiore. Intervenendo con una grande capacità innovativa».
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