L’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità passa attraverso la scelta di packaging sostenibile per i prodotti di uso quotidiano.

Per dire basta alla plastica monouso, sono infatti tantissimi gli italiani che preferiscono acquistare prodotti green con imballi ecologici.

Vediamo quali sono le loro caratteristiche e quanto incidono sull’ambiente.

9 italiani su 10 preferiscono il packaging sostenibile

La rivoluzione green non accenna ad arrestarsi e coinvolge sempre di più i consumatori, attenti a compiere quotidianamente scelte etiche partendo dal carrello della spesa.

I dati del 2021 di AssoBio e Nomisma parlano chiaro: gli acquisti di prodotti bio con packaging sostenibile sono cresciuti del 133% negli ultimi dieci anni.

Il valore di mercato si attesta sui 4,6 miliardi di euro, con l’89% delle famiglie italiane che hanno acquistato cibi o bevande bio racchiuse in imballi ecologici nell’ultimo anno.

A livello mondiale, la rivista Packaging World sostiene che il 79% della popolazione preferisce acquistare prodotti etici dal punto di vista sostenibile (packaging compreso).

Il motivo? L’impegno delle aziende che decidono di dare un taglio alla plastica monouso vengono ripagati dai nuovi bisogni di chi acquista.

L’origine del prodotto e le caratteristiche del packaging sono infatti i primi due criteri di scelta quando si fa la spesa.

La comparazione tra uno stesso prodotto proposto sullo scaffale con imballi ecologici e in plastica, ha mostrato come l’85% delle persone abbia optato per il packaging sostenibile. Un dato che fa ben sperare e che, unito all’impegno delle aziende verso la transizione ecologica, farà del bene al nostro pianeta.

Cosa sono gli imballaggi ecologici

Il packaging sostenibile è un contenitore che, per i materiali impiegati, risulta facilmente smaltibile senza arrecare danno all’ambiente.

Si tratta di confezioni prodotte con un minimo dispendio di CO2, ottenute con processi produttivi alimentati da fonti rinnovabili e con un’impronta ecologia minima.

La logica dell’usa e getta viene meno con gli imballi ecologici, che puntano alla riduzione di scarti, al riuso e, in ultima battuta, al riciclo in completa simbiosi con un’economia circolare.

Grazie alle normative europee che impongono una rigida checklist da rispettare per la produzione dei packaging, si osservano sempre più prodotti green.

In sostanza, per essere definiti tali, gli imballi ecologici devono:

essere riciclabili
utilizzare basse percentuali di materie prime rispetto ai pack tradizionali
impiegare fonti di energia rinnovabili
essere compostabili e facilmente separabili per favorire la raccolta differenziata
poter essere riutilizzabili

Inoltre, tenendo presente che il 70% dell’impatto ambientale degli imballaggi è legato alla fase di progettazione e di produzione, anche qui è necessario:

ridurre gli sprechi
tenere sotto controllo i consumi energetici e le emissioni
puntare al riciclo

Le caratteristiche del packaging sostenibile

Quando si parla di packaging sostenibile sono tanti gli elementi da tenere in considerazione.

Purtroppo, ancora oggi, molte etichette non riportano informazioni sufficientemente esaustive per permettere a chi compra di compiere scelte etiche.

Le caratteristiche degli imballi ecologici sono in effetti varie:

Modalità di smaltimento, riuso o riciclo
Quantità di materiale prodotto con fonti di energia rinnovabile
Quantità di plastica impiegata per il packaging
Emissioni di CO2 risparmiate per la produzione

Dal Rapporto Coop 2021 è emerso che per il 75% dei consumatori italiani è fondamentale la voce relativa alla quota di materiale proveniente da rinnovabili.

Il tema del plastic-free sta a cuore al 70% degli intervistati, mentre il terzo parametro di scelta è legato all’impronta ecologica del prodotto e alle emissioni di gas serra.

Inoltre, il packaging sostenibile diventa anche un potente mezzo di comunicazione con cui raccontare le caratteristiche del prodotto e renderlo più attraente. Anche la facilità di trasporto e stoccaggio non è da sottovalutare quando si scelgono imballaggi ecologici.

Materiali per imballaggi ecologici: quali scegliere

I materiali impiegati per realizzare packaging sostenibili devono necessariamente essere biodegradabili, riutilizzabili o riciclabili e non essere tossici. Tra i più utilizzati ci sono:

Carta e cartone

A base di cellulosa, oggi hanno grammature ridotte per permettere di alleggerire il peso durante i trasporti e ridurre così le emissioni di CO2.

Inoltre, possono essere riciclati (la carta fino a 7 volte). Se godono della certificazione FSC, provengono da foreste a gestione etica che hanno a cuore gli ecosistemi e le comunità che li abitano.

Mater-bi

Ottenuto da amido di mais e sostanze vegetali, è impiegato per lo smaltimento dei rifiuti organici.

È infatti biodegradabile e compostabile, facilmente igienizzabile a livello produttivo. Dal punto di vista prestazionale garantisce le stesse caratteristiche di resistenza ed elasticità della plastica monouso.

Polpa di cellulosa

Prodotto dagli scarti della lavorazione di bambù e canna da zucchero, è un materiale compostabile e biodegradabile utilizzato per fabbricare contenitori per il cibo e bicchieri monouso.

Grazie all’implementazione con Mater-Bi diventa impermeabile e resistente al calore.

PLA (o acido polilattico)

È tra i materiali più usati per prodotti green alimentari, ottenuto da fonti vegetali.

Biodegradabile e compostabile, è impermeabile e molto resistente.

Il prezzo degli imballaggi ecologici

Spesso più costoso dei tradizionali imballi, il packaging sostenibile rappresenta una risorsa importante per cui sempre più consumatori sono disposti a spendere.

La consapevolezza del loro impatto sull’ambiente è infatti sufficiente per trainare la rivoluzione green, mettendo un freno all’uso della plastica monouso.

L’articolo Il packaging sostenibile? il preferito dagli Italiani proviene da Liberi dalla Plastica.