Swaleh Owais e Yang Cheng, due studenti della McMaster University (Canada), hanno realizzato una macchina in grado di trasformare le bottiglie di plastica in filamento per la stampante 3D a basso costo: in questo modo, le bottiglie si trasformano da rifiuto in una nuova risorsa a basso costo.
Polyformer è il macchinario rivoluzionario, che può essere realizzato da chiunque (il brevetto è disponibile in open source) e che permette da un lato di risolvere il problema connesso allo smaltimento delle bottiglie di plastica, e dall’altro di creare un materiale a basso costo che può essere impiegato per “stampare” oggetti grazie alle stampanti 3D.
Il progetto è nato per aiutare economicamente la popolazione del Ruanda. In questo Paese, i costi dei filamenti plastici per le stampanti 3D sono proibitivi e impediscono a molte persone di realizzare i loro progetti. Allo stesso tempo, nel Paese mancano infrastrutture idonee al riciclo delle bottiglie di plastica.
Per provare a dare una soluzione a questi due problemi, i due studenti canadesi hanno messo a punto Polyformer e hanno vinto il prestigioso James Dyson Sustainability Award per il 2022. Ma come funziona questo macchinario?
Si inizia, come prevedibile, da una bottiglia di plastica: essa deve essere lavorata affinché la sua superficie sia più liscia possibile, attraverso l’uso di aria compressa e calda che deformerà la bottiglia. Dopo averla opportunamente preparata, la bottiglia deve essere tagliata con un apposito strumento che permette di ottenere una striscia lunga e continua.
Infine, la striscia di plastica ottenuta andrà inserita all’interno di Polyformer, che la fonderà dando vita a un filamento uniforme con un diametro standard di 1,75 millimetri. Una volta raffreddato, il filamento viene avvolto attorno a una bobina ed è pronto per essere utilizzato all’interno di una stampante a tre dimensioni. Si pensi che, da una bottiglia di plastica da 2 litri, il macchinario produce circa 20 metri di filamento.
Il macchinario già pronto ha un costo piuttosto contenuto, che si aggira attorno ai 150 dollari, ma esso può essere costruito anche in autonomia, visto che il brevetto è disponibile online, proprio utilizzando una stampante 3D.
Inoltre, il fatto di realizzare delle strisce di plastica regolari, attraverso l’apposito taglia-bottiglie, scongiura qualsiasi rischio che la macchina si inceppi per un uso scorretto – il che rende questo progetto ancor più facile da utilizzare in ogni angolo del Pianeta per trasformare un rifiuto in una risorsa.
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Fonti: Polyformer / Dyson
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