La multiutility a maggioranza pubblica Iren ha approvato oggi il bilancio 2022, con importanti novità anche sotto il profilo del Piano industriale 2030.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto il dato più rilevante riguarda gli investimenti, che saranno aumentati di circa 200 milioni di euro, per un totale di 10,5 miliardi investiti nei prossimi otto anni (di cui 7,5 destinati a investimenti sostenibili).
Un trend che ha preso corpo già nel corso del 2022: pur in un contesto macroeconomico critico, specialmente per gli effetti inflattivi legati al rincaro delle commodities energetiche, il gruppo Iren ha aumentato a circa 1,5 miliardi gli investimenti lordi (+ 56% rispetto al 2021), destinati in gran parte allo sviluppo impiantistico rinnovabile e agli impianti di trattamento rifiuti, alla resilienza delle reti di distribuzione e all’efficientamento energetico degli edifici.
E se ad oggi ammonta a 10.580 il numero complessivo dei dipendenti Iren, nel corso del piano industriale si prevede una robusta crescita con 3.200 assunzioni previste.
Nel frattempo i ricavi consolidati al 31 dicembre 2022 si attestano a 7.863 milioni di euro (+58,7%), il margine operativo lordo (Ebitda) a attestandosi 1.055 milioni di euro (+3,8%), mentre l’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 226 milioni di euro (-25%).
«Iren nei prossimi 8 anni rafforzerà il proprio ruolo di partner di riferimento per il territorio e le pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di irrobustire la propria presenza nelle aree storiche e ampliare i confini verso nuove aree strategiche», commenta il presidente Luca Dal Fabbro.
Un esempio concreto arriva dalla Toscana, grazie consolidamento a far data dal 1° luglio 2022 di Sei Toscana, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nelle intere provincie di Arezzo, Grosseto, Siena e in Val di Cornia: un territorio composto in tutto da ben 104 Comuni.
Un’operazione che è risultata particolarmente significativa per Iren anche in termini di bilancio. Nel settore Ambiente del gruppo, infatti, i ricavi nell’ultimo anno sono arrivati a 1.089,3 milioni di euro, in aumento del +18,9% rispetto ai 916,1 milioni di euro dell’esercizio 2021. Un incremento attribuibile per oltre 100 milioni di euro proprio all’ingresso di Sei Toscana.
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