Raggiungere la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime critiche: è stato questo l’obiettivo attorno al quale si è sviluppato ieri, a Berlino, l’incontro trilaterale tra il ministro italiano delle imprese (Adolfo Urso), il ministro tedesco dell’Economia e dell’azione per il clima (Robert Habeck) e il ministro francese dell’Economia (Bruno Le Maire).
Si tratta di un’iniziativa che nasce a valle del Critical raw materials act proposto lo scorso marzo dalla Commissione Ue, col quale si è acceso un faro sulle risorse naturali necessarie a supportare non solo la transizione ecologica e digitale, ma anche la mera sopravvivenza economica del Vecchio continente.
Per quanto riguarda ad esempio l’Italia, si stima che il 38% del Pil nazionale dipenda dalle materie prime critiche; questo significa una particolare fragilità per il nostro Paese, al primo posto tra gli Stati membri Ue per l’import di questi materiali al di fuori dell’Europa.
« Con l’incontro di Berlino inizia una nuova fase nella definizione della politica industriale europea che ci consentirà di affrontare le sfide della duplice transizione ecologica e digitale, al fine di garantire l’autonomia strategica dell’Ue», commenta nel merito Urso.
Per centrare tale obiettivo «dovremmo cooperare più strettamente nei settori dell’estrazione e trasformazione delle materie prime e portare avanti insieme un modello di economia circolare», evidenzia Habeck, mentre Le Maire sottolinea che «non possiamo garantire la doppia trasformazione ecologica e digitale, se non possiamo aiutare le nostre imprese ad accedere alle materie prime di cui hanno un forte bisogno».
Il altre parole, non sarebbe saggio passare da una dipendenza verso i combustibili fossili – come quella che ancora oggi attanaglia l’Europa – a una verso l’import delle materie prime critiche, ad oggi in mano soprattutto alla Cina.
Per questo Italia, Francia e Germania auspicano «una rapida conclusione dei negoziati all’interno del Consiglio e con il Parlamento europeo» in merito al Critical raw materials act proposto da Bruxelles, offrendo in cambio impegni specifici.
In particolare, i tre Paesi puntano a stabilire obiettivi di estrazione, lavorazione e riciclaggio per le materie prime strategiche; il rafforzamento delle misure per promuovere il riutilizzo e il riciclo di Materie prime strategiche (Srm)/Materie prime critiche (Crm) in Europa; ambiziosi criteri ambientali, sociali e di governance (Esg); l’estensione degli elenchi di Crm/Srm, in particolare per includere l’alluminio.
Infine, i tre ministri hanno convenuto di intensificare la loro collaborazione a livello di format, condividendo dati e criteri di supporto per investimenti congiunti in progetti strategici: una prospettiva che potrà essere approfondita a partire già dal prossimo incontro trilaterale, in programma a ottobre in Italia.
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