Lo sappiamo ormai da anni: la plastica monouso rappresenta una delle più gravi minacce alla sopravvivenza dei nostri ecosistemi, oltre che alla nostra salute. Come suggerisce il suo stesso nome, si tratta di un prodotto con una vita molto breve, che non compensa gli sforzi e le risorse necessari per produrlo.

Inoltre, è un derivato del petrolio con un notevole impatto inquinante in tutte le fasi di produzione. Infine, al termine della sua (brevissima) vita, un oggetto in plastica raramente può essere riciclato: più spesso finisce nelle discariche o disperso nell’ambiente, dove si degrada decomponendosi in minuscole e pericolose microplastiche.

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Tuttavia, nonostante i danni connessi al consumo della plastica siano ben noti, il numero di plastica monouso prodotta nel 2021 è salito a livelli record di 139 milioni di tonnellate – ben sei milioni di tonnellate in più rispetto al 2019.

È quanto emerge leggendo i dati del Plastic Waste Maker’s Index, stilato dall’associazione ambientalista australiana Minderoo Foundation, che precisa: se il ciclo di vita della plastica monouso fosse un Paese, nel 2021 avrebbe emesso la stessa quantità di anidride carbonica di un Paese come il Regno Unito (460 milioni di tonnellate).

Nella stragrande maggioranza dei casi, la plastica proviene da materiali “vergini” a base di combustibili fossili piuttosto che da plastica riciclata. La plastica “vergine” è stata responsabile di 15 volte di più dell’aumento tra i due rapporti rispetto agli articoli riciclati.

Secondo gli autori del report, i processi di riciclaggio del materiale potrebbero svolgere un ruolo importante nella riduzione dell’impronta di carbonio della plastica, riducendo le emissioni inquinanti fino al 50% rispetto alla produzione di plastica “vergine”.

Più plastica, più rifiuti e più inquinamento: Sono risultati scioccanti, ma sono i risultati di questa seconda edizione del Plastic Waste Makers Index. Per l’industria petrolchimica sostenere il contrario è greenwashing di prim’ordine – denuncia Andrew Forrest, Presidente della Minderoo Foundation.

Abbiamo bisogno di un approccio fondamentalmente diverso, che chiuda il rubinetto sulla nuova produzione di plastica. Abbiamo bisogno di un “premio polimerico” su ogni chilogrammo di polimero plastico prodotto da combustibili fossili.

@Minderoo Foundation/Twitter

I risultati dello studio

Come abbiamo spiegato, nonostante la crescente consapevolezza dei consumatori e la creazione di nuove norme che regolamentano l’uso della plastica monouso, solo nel 2021 sono stati generati 6 milioni di tonnellate di rifiuti plastici in più rispetto al 2019.

Si tratta di prodotti quasi interamente realizzati a partire da materie prime “vergini”: la classifica delle prime 20 aziende petrolchimiche produttrici di polimeri vergini destinati alla plastica monouso rimane di fatto invariata.

@Minderoo Foundation

Il problema della produzione e dell’uso di plastica monouso non è riguarda solo i rifiuti, ma anche le emissioni di CO2 in atmosfera. Ogni fase di produzione della plastica – dall’estrazione del petrolio alla sua trasformazione nel materiale grezzo – provoca l’immissione nell’atmosfera di enormi quantità di gas serra.

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Fonte: Minderoo Foundation

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