Da oggi sul territorio dell’Ato Toscana costa – costituito da 100 Comuni delle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa – ci sarà un occhio vigile e super partes a controllare, direttamente sul territorio, che i servizi d’igiene urbana vengano svolti correttamente.

Dall’inizio del 2021 questi servizi vengono svolti da un gestore unico e interamente pubblico, Retiambiente, per il tramite delle Società operative locali: ad oggi queste Sol sono Aamps, Ascit, Esa, Ersu, Geofor, Rea, Sea Ambiente, operative su 84 Comuni su 100 (per i restanti 16 vale un regime transitorio).

Un sistema particolarmente articolato rispetto a quello in funzione negli altri due Ato toscani, che a maggior ragione richiede controlli capillari per assicurare che il contratto di servizio tra l’Ato e Retiambiente venga effettivamente rispettato, a tutela dell’ambiente e delle risorse pagate dai cittadini tramite la Tari.

Finora i controlli sull’attività di raccolta rifiuti (non trattamento) e più in generale d’igiene urbana svolti dalle Sol partivano su segnalazione dei singoli cittadini o dei Comuni, mentre adesso a questa modalità si affiancherà l’attività di un soggetto terzo e imparziale, in grado di garantire controlli più trasparenti e puntuali: Gestione ambientale, società con base ad Arezzo e partecipata al 100% da Aisa impianti, che ha vinto la gara bandita dall’Ato con un offerta da 115mila euro a fronte di controlli per 12 mesi.

La scelta è così ricaduta su una società che ha già consolidato un’ampia esperienza sul campo. Gestione ambientale svolge infatti, dal 2013, il servizio di controllo in molti comuni della Provincia di Arezzo e dal 2021 ha ricevuto incarico da parte di Ato Toscana sud per svolgere il servizio di affiancamento nell’ambito delle attività di formazione degli uffici tecnici dei Comuni per quanto riguarda l’applicazione del Regolamento del Controllo della gestione del servizio dei rifiuti.

«Con questa attività – ha spiegato oggi il direttore generale dell’Ato Alessandro Mazzei, nella Sala cerimonie del Comune di Livorno – si fa un altro importante passo verso l’entrata a regime del servizio in tutto il territorio dell’Ato, con l’attivazione di un importante sistema di controlli sulla qualità del servizio erogato da Retiambiente e dalle sue società operative, sempre nell’ottica di tutelare l’utenza e assicurare un servizio di alta qualità a costi contenuti».

Le verifiche saranno svolte a campione o su specifiche aree critiche individuate dall’Ato in accordo con i Comuni, per un totale di 2.400 ore di controllo in 12 mesi. Gli operatori di Gestione ambientale – che ha assunto 2 persone in più, residenti sul territorio, per poter svolgere il servizio – andranno a controllare ad esempio che le strade siano state spazzate correttamente, che i cestini stradali siano stati svuotati secondo il calendario stabilito, che i cassonetti della raccolta differenziata siano mantenuti in buono stato di efficienza e pulizia, che la pulizia dei mercati avvenga nei tempi stabiliti, che i Centri di raccolta siano gestiti in modo corretto.

Il tutto avvalendosi di una dotazione tecnologica all’avanguardia, in grado di offrire riscontri dettagliati e georeferenziati. Per ottimizzare i controlli sul campo e la trasmissione dei dati, comprese le foto scattate durante le verifiche, gli addetti utilizzeranno infatti una specifica applicazione (unica in Italia) dal nome esplicativo, “MonitorAto”.

«Il compito di Gestione ambientale – riassume Marzio Lasagni, amministratore unico della società – sarà quello di vigilare sulla corretta erogazione del servizio da parte del gestore; verifica del servizio di spazzamento e accessori, verifica del servizio di raccolta, verifica dei centri di raccolta. Saremo attivi su 84 comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Costa. Andremo da Pontremoli all’Isola d’Elba servendo oltre 1 milione di abitanti e un’area più grande della Liguria. Le ore di controllo su ciascun comune saranno ripartite in base alla popolazione effettiva, tenendo conto anche delle presenze turistiche. Si faranno controlli anche nei festivi e nei turni notturni».

Ma cosa succederà se effettivamente verranno riscontrate mancanze da parte di Retiambiente e delle Sol? In primis le società verranno obbligare a svolgere il servizio su cui hanno difettato, e in seconda battuta si potrà arrivare anche a sanzioni pecuniarie che torneranno nelle tasche dei cittadini, sotto forma di “sconto” sulla Tari da maturare nel successivo Pef (Piano economico finanziario) del Comune.

E questo è solo l’inizio: come anticipato oggi dall’Ato, che presto approverà la nuova Carta del servizio tenendo conto delle nuove delibere Arera sulla qualità del servizio gestione rifiuti, dal 1 gennaio 2023 dovrebbe entrare in vigore anche un sistema di controllo digitale (tramite Gis e rilevatori satellitari in grado di tracciare, ad esempio, il tragitto dei camion di raccolta rifiuti).

Un modus operandi digitale e in continuo (anziché a campione), che potrà offrire ulteriori dati per controlli di tipo quantitativo sui servizi d’igiene urbana, particolarmente preziosi se abbinati a rilevazioni di tipo qualitativo come quelle di cui si occuperà adesso Gestione ambientale.

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