Erano stati salutati come la “rivoluzione” nella raccolta differenziata di Roma, già tanto martoriata, come poche altre città, da un annoso problema dei rifiuti urbani. Eppure quei nuovi 50 maxi-contenitori, annunciati ai quattro venti poche settimane fa e posti sul tratto compreso tra piazzale Appio e piazza di Ponte Lungo, di innovativo hanno ben poco.

Il conferimento e lo svuotamento avviene in maniera diversa, garantendo più pulizia, decoro e resistenza. Sono campane ignifughe […] e ‘intelligenti’ – si leggeva nella nota stampa di Roma Capitale – per cui progressivamente potremo aggiungere barre che suonano per evitare che ci si parcheggi davanti, sensori che indichino il livello di riempimento, in modo da anticiparne lo svuotamento, e dispositivi anti-ratto.

E lì fu Roma. Ovvero il disinteresse assoluto verso qualsivoglia regola di comportamento civile. Quei cassonetti ci sono sì, ma pieni zeppi di spazzatura. Fuori.

A denunciarlo è la redazione di Canale 10 che fotografa una situazione davvero imbarazzante: sacchi gettati a ridosso e cassette di plastica impilate. Fanno seguito altri utenti del web, con foto cui purtroppo siamo abituati: i cassonetti da un lato e la spazzatura dall’altro.

Più che riempiti i nuovi cassonetti intelligenti vengono osservati. Chi poi non ne capisce il funzionamento o non ha voglia di rispettare la selezione butta a terra, scrivono su canale 10.

©Facebook

Dopo il quartiere Africano, i cassonetti intelligenti sono da pochi giorni anche al quartiere Prati e all’Appio e, in seguito, l’Ama li collocherà anche nel tra piazza Re di Roma e piazza di Ponte Lungo. Un’iniziativa che arriva due mesi dopo la prima tranche della sperimentazione, avviata tra viale Libia, piazza Gimma e viale Eritrea.

Anche qui, almeno per ora, non ci saranno i badge personali per aprirli, ossia la vera possibile rivoluzione per i rifiuti cittadini, che prevede la fornitura delle tessere magnetiche ai titolari delle utenze interessate, domestiche e non.

Dunque, la sperimentazione per ora è un buco nell’acqua, complice ahoinoi non tanto l’insolvenza di un’amministrazione (non solo la attuale, ma anche la precedente e la precedente ancora) che stenta a trovare soluzioni concrete, quanto di autentici incivili che, probabilmente non sforzandosi di capire come distinguere dove i rifiuti, rinunciano e lasciano tutto a terra.

E allora è sì la domanda che ci eravamo posti qui: non è di cassonetti smart quello di cui abbiamo bisogno.

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Fonte: Canale 10