I Governi di tutto il mondo stanno negoziando un trattato globale per porre fine all’inquinamento da plastica che dovrebbe consentire a transizione verso un’economia circolare più sicura e sostenibile. Ma per farlo è essenziale che il trattato affronti il problema delle sostanze chimiche plastiche perché tutta la plastica, dagli imballaggi alimentari agli pneumatici delle auto, contiene migliaia di sostanze chimiche pericolose che possono danneggiare la salute umana e l’ambiente.
Il rapporto “State of the science on plastic chemicals – Identifying and addressing chemicals and polymers of concern”, pubblicato recentemente per Plast Chem da un team di ricercatori norvegesi e svizzeri fornisce informazioni scientifiche essenziali sulle sostanze chimiche plastiche che possono consentire la produzione di materie plastiche più sicure. Il PlastChem Report fornisce un approccio scientifico per identificare e affrontare le numerose sostanze chimiche presenti nella plastica e supporterà i decisori politici, ma anche altre parti interessate, nel processo decisionale basato sulla scienza.
I prodotti chimici plastici comprendono tutti i prodotti chimici presenti nella plastica, inclusi additivi, coadiuvanti tecnologici e impurità. Un precedente rapporto dell’ United Nations environment programme (Unep) e di altre istituzioni internazionali ha identificato 13.000 sostanze chimiche presenti nella plastica. Il nuovo PlastChem database che accompagna il PlastChem Report elenca oltre 1.600 sostanze chimiche plastiche, molte più di quanto noto finora.
L’autore principale del rapporto, Martin Wagner coordinatore del progetto PlastChem e professore alla Norges teknisk-naturvitenskapelige universitet (NTNU) sottolindea che «I governi di tutto il mondo vogliono affrontare il problema della plastica. Tuttavia, questo può essere raggiunto solo se i prodotti chimici problematici della plastica vengono affrontati adeguatamente. Il rapporto fornisce le prove scientifiche tanto necessarie per rendere la plastica più sicura per l’ambiente e per noi esseri umani».
Gli atri principali risultati del rapporto sono: Almeno 4.200 sostanze chimiche presenti nella plastica (il 26%) sono preoccupanti a causa dei loro elevati rischi per la salute umana e l’ambiente; Più di 400 sostanze chimiche preoccupanti possono essere presenti in ciascun principale tipo di plastica, anche negli imballaggi alimentari, e tutte le plastiche testate rilasciano sostanze chimiche pericolose; Per rendere la plastica più sicura, sono necessari nuovi approcci per regolamentare le sostanze chimiche plastiche, inclusa l’identificazione basata sui rischi dei gruppi di sostanze chimiche plastiche problematiche.
Uno dei co-autori dello studio Hans Peter Arp della NTNUe advisor tecnico al Norges Geotekniske Institutt () (NGI) ha affermato che «Il PlastChem report è un campanello d’allarme per i politici e l’industria . Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e di una migliore gestione delle sostanze chimiche pericolose presenti nella plastica. Il futuro dell’innovazione nel campo della plastica dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza, sulla sostenibilità e sulla necessità, piuttosto che sulla semplice funzionalità«.
Un’atra autrice del report, Ksenia Groh, leader del team di bioanalitica dell’Istituto federale svizzero di scienze e tecnologie acquatiche( Eawag), avverte che «Oltre all’elevato numero di sostanze chimiche conosciute, la plastica può anche contenere e rilasciare sostanze sconosciute, come contaminanti, impurità o prodotti di degradazione. La tossicità delle miscele chimiche complessive rilasciate dalla plastica può essere valutata utilizzando test biologici e lo abbiamo esaminato nel rapporto PlastChem. E’ importante sottolineare che molti prodotti in plastica hanno mostrato un’elevata tossicità nelle valutazioni dei test biologici».
Laura Monclús, project manager del progetto PlastChem e consulente senior all’NGI, è convinta che «Questo rapporto sarà fondamentale per informare lo sviluppo di politiche volte ad affrontare inquinamento da plastica. Fornisce solide prove scientifiche per l’universo di tutti i prodotti chimici plastici e presenta un approccio basato sulla scienza per identificare e affrontare i prodotti chimici plastici preoccupanti».
Anche per Jane Muncke, coautrice di PlastChem e managing director del Food Packaging Forum, «Questo rapporto è unico. Si tratta di un approccio sistematico e completo per comprendere la dimensione chimica della plastica e fornisce opzioni solide, basate sulla scienza e a prova di futuro per rispondere a questa sfida».
Zhanyun Wang, coautore di PlastChem e scienziato dell’Empa – Laboratori federali svizzeri per la scienza e la tecnologia dei materiali, fa notare che «Può sembrare scoraggiante affrontare il gran numero di sostanze chimiche problematiche legate alla plastica, ma siamo dotati degli strumenti necessari per farlo. Il rapporto PlastChem fornisce una strada fattibile verso plastiche chimicamente più semplici e sicure. E’ importante sottolineare che semplificare la plastica è fondamentale per procedere verso un’economia circolare sicura e sostenibile».
Secondo un altro autore del PlastChem report. Raoul Wolf dell’NGI, «Il rapporto PlastChem fornisce una sintesi all’avanguardia dei dati scientifici sulle sostanze chimiche presenti nella plastica. La sua metodologia scientifica solida e rigorosa rappresenta una pietra miliare per la risposta basata sull’evidenza all’inquinamento da plastica».
Lisa Zimmermann, coautrice di PlastChem e responsabile della comunicazione scientifica del Food Packaging Forum, conclude: «Olistico, accessibile, approfondito e un campanello d’allarme: questo rapporto sulle sostanze chimiche presenti nella plastica fornisce ai politici e all’industria una risorsa vitale basata sulla scienza per ridurre l’esposizione a sostanze chimiche pericolose legate alla plastica».
L’articolo Le plastiche contengono almeno 4.200 sostanze chimiche pericolose sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.