Come ricorda su Hakai Magazine Sean Mowbray, qualche anno fa dei subacquei del team di Joleah Lamb, un biologo marino dell’università della California – Irvine, vennero colpiti da una serie di malattie.  Quando vennero colpiti dalla dissenteria, mentre stavano studiando la malattia dei coralli in Indonesia, Lamb e il suo team vennero colpiti da dissenteria, un tipo di gastroenterite comune che può essere causato dall’ingestione di acqua contaminata da agenti patogeni batterici come Enterococcus, che generalmente presenta sintomi lievi ma che può anche essere fatale: ogni anno nel mondo la gastroenterite e le malattie correlate uccidono milioni di persone, in particolare i bambini di età inferiore ai cinque anni.

La brutta esperienza fatta da Lamb e dei suoi colleghi ha portato nel 2017 alla pubblicazione su Science dello studio “Seagrass ecosystems reduce exposure to bacterial pathogens of humans, fishes, and invertebrates” che rivela che le concentrazioni di patogeni Enterococcus che possono causare gastroenteriti sono inferiori in alcune aree dell’oceano rispetto ad altre. In particolare, gli agenti patogeni che causano la gastroenterite sono meno comuni tra le praterie di fanerogame, cioè le piante marine come la nostra Posidonia Oceanica.

Ora il nuovo studio “The sanitation service of seagrasses – Dependencies and implications for the estimation of avoided costs” pubblicato recentemente su Ecosystem Services da Fortunato Ascioti e Gianluca Sarà dell’università di Palermo, Maria CristinaMangano della Stazione Zoologica Anton Dohrn e Claudio Marcianò dell’università Mediterranea Reggio Calabria, rivela che «Le fanerogame marine sono in grado di disinfettare le acque marine costiere inquinate da batteri fecali».

I ricercatori italiani evidenziano che «La riduzione della concentrazione di Enterococchil in presenza di un popolamento di fanerogame marine (Oceano Pacifico) era correlata alla diminuzione della probabilità di gastroenterite. Un modello lineare adattato ai dati estratti dalla letteratura ha mostrato una riduzione del 20% di questa probabilità in presenza di queste piante. Si stima che l’effetto igienico-sanitario delle alghe marine consenta di evitare circa 24 milioni di casi di gastroenterite/anno, a livello globale».

Se si considera un costo globale della gastroenterite di circa 372 milioni di dollari/anno, lo studio stima che il costo globale evitato, supponendo che il servizio igienico-sanitario sia sempre efficace, sia di 74 milioni di dollari/anno.

Intervistato da Hakai Magazine, Ascioti sottolinea «La scoperta è una stima approssimativa del potenziale igienico-sanitario di alcune fanerogame marine. Ci sono più di 70 specie di fanerogame marine e solo una manciata è nota per avere questo effetto».

Il team di ricerca italiano spiega che «L’effetto igienico-sanitario delle fanerogame sembra dipendente dal genere/geograficamente e anche l’agente patogeno mirato può cambiare. Pertanto, le stime globali sono state grosso modo rettificate, ottenendo valori prudenziali di circa 8 milioni di casi evitati/anno e circa 24 milioni di dollari/anno di costi evitati. Considerando l’importanza di questo servizio ecosistemico (ES) per la salute pubblica e la potenziale diffusione globale di malattie causate dai cambiamenti climatici, sono necessarie ulteriori ricerche per accertare la portata di questo ES delle fanerogame in tutto il mondo».

Lamb ha commentato lo studio italiano sulle stime globali dei benefici sanitari delle piante marine: «Quando si tratta di valutare le fanerogame marine, queste proiezioni della potenziale riduzione annuale della gastroenterite sono prudenti. Direi che questa è solo una stima del valore del servizio igienico-sanitario delle fanerogame marine che riduce gli agenti patogeni per un solo tipo di malattia. Questo perché diverse fanerogame marine prendono di mira diversi agenti patogeni».

Lo studio di Lamb aveva identificato tre specie di fanerogame marine, Enhalus acoroides , Thalassia hemprichii e Cymodocea rotundata , che sono efficaci contro i batteri Enterococcus che causano la gastroenterite. Ma lo studio “Determination of the most influential factors in the concentration of bacteria in coastal waters”, pubblicato nel 2018 sull’International Journal of Environmental Impacts da un team di ricercatori spagnoli, ha  dimostrato che la posidonia oceanica endemica del Mediterraneo può ridurre la concentrazione di Escherichia coli , mentre lo studio “Lower Vibrio spp. abundances in Zostera marina leaf canopies suggest a novel ecosystem function for temperate seagrass beds”, pubblicato nel 2021 su Marine Biology  da un team di ricercatori tedeschi, rivela che la Zostera marina  aiuta a ridurre i patogeni del genere Vibrio.

Oltre a essere note nursery per molte specie, le fanerogame marine possono anche aiutare a ripulire l’acqua per altre specie marine, comprese quelle utilizzate commercialmente.

Lam ha detto a Mowbray che «Se la società possa attingere a questo potere sanitario piantando praterie di fanerogame è una questione complessa, perché gli scienziati non sono del tutto sicuri di come le fanerogame svolgano questo lavoro. Non sappiamo, almeno nei sistemi tropicali, se [le fanerogame marine] svolgono ruoli complementari tra loro, o se una singola specie può avere quell’effetto di riduzione dei patogeni. Anche la densità delle praterie di fanerogame può svolgere un ruolo importante. Sono necessarie ulteriori ricerche per capire se questo servizio viene mantenuto nelle praterie ripiantati».

Tuttavia, con la crescita delle popolazioni umane che vivono nelle aree costiere, la mitigazione degli agenti patogeni che causano malattie diventerà ancora più importante e le unili e maltrattate piante marine come la Posidonia oceanica potrebbero rivelarsi ancora più utili non solo per la salute del mare ma anche per la nostra salute.

L’articolo Le praterie sottomarine evitano ogni anno milioni di casi di gastroenterite. Uno studio italiano sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.