A sei anni (quasi) esatti dal sequestro dell’azienda livornese Lonzi Metalli, coinvolta nell’inchiesta Dangerous trash e dal successivo processo che è ancora ben lontano dal concludersi, stanno per concludersi le operazioni di rimozione rifiuti dall’area grazie all’impegno diretto della Regione Toscana.

Come spiega l’assessora all’Ambiente, Monia Monni (nella foto), è infatti la Regione che «si è fatta carico di questa criticità sostituendosi ‘in danno’ al soggetto responsabile. Abbiamo portato avanti una gara europea per affidare un significativo lavoro di pulizia del sito e smaltimento dei rifiuti in esso ancora contenuti. Una parte dei rifiuti presenti nella Lonzi Metalli al momento del sequestro dell’area da parte della magistratura era già stata rimossa tempo fa sempre dalla Regione, in collaborazione con il Comune di Livorno. Ora inizia il ripristino definitivo dell’area, con la rimozione della notevole quantità di rifiuti ancora rimasti e la successiva bonifica».

L’incarico è stato affidato dopo gara di evidenza europea a RTI Herambiente Servizi Industriali srl (mandataria), che avrà 120 giorni per allestire il cantiere e liberare il sito. Nell’area di stoccaggio, chiusa a seguito di un’inchiesta giudiziaria alla fine del 2017, si trovano ancora circa 6.500 tonnellate di rifiuti di vario genere, con conseguente rischio di danno ambientale.

La consegna dei lavori all’operatore economico RTI costituito da Herambiente Servizi Industriali (Hasi) srl (mandataria) – Settentrionale Trasporti s.p.a. (mandante) e Bergamin srl (mandante), è avvenuta venerdì 1° dicembre: questo intervento avrà un costo di circa 3 milioni di euro, e sono già state avviate le procedure legali da parte della Regione per il recupero delle risorse.

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