Durante la seduta della Commissione bilancio e patrimonio del Comune di Livorno si è parlato del trasferimento dell’impianto di depurazione delle acque di Livorno “Il Rivellino”. L’assessore al Lavoro Gianfranco Simoncini e i dirigenti e i tecnici di Asa hanno comunicato l’aggiornamento dell’accordo di programma per l’attuazione di una serie di interventi nell’area industriale di via Enriques, per la riattivazione della piattaforma di trattamento rifiuti liquidi “Paduletta” e per la realizzazione nella nuova area di un polo di trattamento per i servizi di depurazione e valorizzazione dei rifiuti.
Simoncini ha evidenziato «L’importanza del progetto per la città di Livorno, sia dal punto di vista della qualificazione dei servizi di depurazione, ma soprattutto di restituzione alla città di una parte di territorio che può svolgere una funzione strategica per il suo sviluppo. Siamo all’interno delle Mura Lorenesi, all’interno della Venezia e nell’area di cerniera città porto. La liberazione di questa area potrebbe permettere di recuperare valori storici importanti e fornire nuovi servizi ai cittadini ed alle imprese. E’ importante sottolineare che siamo di fronte ad un progetto che ha già a disposizione le risorse per realizzarsi».
Asa ha illustrato gli step operativi della prima fase del progetto di spostamento dell’impianto del Rivellino che prevedono 10 milioni di investimento, con un primo nuovo depuratore da 30.000 abitanti equivalenti totali nelle aree acquistate da Eni. La progettazione definitiva avverrà nel corso del 2022, l’avvio del cantiere nel 2023 e la messa in esercizio dal 2025.
In una nota il Comune di Livorno sottolinea che «La seconda fase rappresenta lo stadio più impegnativo del progetto, sia dal punto di vista tecnico che economico. Con un investimento di circa 31 milioni di euro sono previsti sia la costruzione del nuovo impianto di trattamento delle acque reflue dell’intera città di Livorno in via Enriques (come ampliamento dell’impianto che sarà realizzato nella prima fase della delocalizzazione), sia la realizzazione delle opere idrauliche di collegamento tra l’attuale punto di confluenza di tutta la rete fognaria cittadina e il nuovo impianto. L’avvio del cantiere è previsto nel 2025 e la messa in esercizio dell’impianto per la fine del 2029. Vi potrà poi essere un ulteriore fase, relativa all’impianto di digestione anaerobica».
Durante la seduta della Commissione, Asa ha presentato anche la progettazione congiunta con Aamps per ottenere i fondi Pnrr, riguardante il trattamento dei fanghi di depurazione e della frazione Forsu (la parte organica del rifiuto) che verrebbe realizzata nell’area del termovalorizzatore, progetto sul quale sono stati chiesti 10 milioni.
Secondo Simoncini si tratta di «Un progetto di grande valore che potrà permettere forti risparmi gestionali nel trattamento dei fanghi e della Forsu che oggi avviene fuori dal nostro territorio e, al tempo stesso, la produzione di biogas per trazione che sarà utilizzato dai mezzi delle due società. Un progetto che è stato riconosciuto non soltanto di interesse dall’Autorità idrica Toscana per la parte depurazione e dalla Regione Toscana per la parte rifiuti. Auspichiamo che a breve possano arrivare certezze da Roma sul finanziamento».
Il nuovo impianto, al quale sarà collegata la riattivazione della piattaforma di trattamento dei rifiuti liquidi industriali di Paduletta di Via Enriques, permetterà infatti di fornire un ampio spettro di servizi alla città e alle industrie oltre ad avere le adeguate capacità anche per il trattamento dei reflui del Porto Industriale zona Nord e del futuro ampliamento a mare della Darsena Europa.
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