È stata presentata oggi la guida operativa realizzata da Enea e Utilitalia – consultabile e scaricabile online – per le diagnosi energetiche nel settore dell’incenerimento dei rifiuti.
L’analisi delle diagnosi energetiche evidenzia in primis come l’intero ciclo di incenerimento assorba per il proprio funzionamento circa l’11% dell’energia elettrica prodotta dall’impianto stesso. In particolare, il consumo elettrico legato alla depurazione dei fumi ricopre circa un terzo dei consumi totali di stabilimento, i restanti due terzi sono imputabili principalmente al generatore di vapore e al ciclo termico e, solo in minima parte, alla movimentazione dei rifiuti.
Oltre a fornire alle aziende e ai professionisti le informazioni necessarie per svolgere una diagnosi energetica di qualità, la guida offre un’ampia e dettagliata analisi degli indici di prestazione energetica specifici del settore, un database dei possibili interventi di efficientamento energetico corredato da un’analisi costo/efficacia degli interventi energetici realizzati e proposti dalle imprese nei precedenti cicli di diagnosi.
In definitiva, l’analisi delle diagnosi energetiche pervenute finora (appartenenti a 26 impianti su 37 presenti a livello nazionale) ha evidenziato un potenziale di efficientamento dei consumi energetici, per questi siti, di quasi 4.000 tep/annui (con una incidenza variabile tra il 20 e il 40% sulla produzione di energia elettrica).
Vista la peculiarità del settore, il risparmio energetico conseguito si trasforma automaticamente in un miglioramento della capacità nella produzione di energia elettrica e termica con un beneficio immediato in termini di autoproduzione energetica del Paese: qualora venissero realizzati tutti gli interventi, si potrebbe sopperire a una richiesta energetica aggiuntiva pari a quella dei consumi energetici annui di circa 20 mila persone.
«Il settore dell’incenerimento dei rifiuti con recupero di energia – commenta il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – ricopre un ruolo fondamentale nel rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi del Green deal europeo. Riteniamo che questo documento, al quale abbiamo collaborato fattivamente, potrà rappresentare un utile strumento per la corretta analisi e monitoraggio dei consumi energetici di un sito di termovalorizzazione e di quantificazione dei risparmi conseguibili, per questi impianti che sono produttori netti di energia. Fornendo una panoramica delle principali soluzioni tecnologiche per l’incremento dell’efficienza energetica nelle varie fasi di processo, potrà inoltre indirizzare le scelte delle imprese nell’adozione di una vasta gamma di tecnologie».
L’articolo Migliorare l’efficienza degli inceneritori fa risparmiare 4mila ton equivalenti di petrolio l’anno sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.