La Commissione europea j ha accolto favorevolmente l’accordo politico raggiunto oggi tra il Parlamento europeo e gli Stati membri sulla proposta della Commissione di aggiornare la direttiva Ue sull’amianto sul luogo di lavoro: «Si tratta di un passo importante verso una migliore protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione. Fa parte dell’approccio globale della Commissione per proteggere meglio le persone e l’ambiente dall’amianto e garantire un futuro senza amianto».

Secondo Nicolas Schmit, Commissario Ue per il Lavoro e i diritti sociali, «L’accordo odierno sulla revisione della direttiva relativa all’amianto sul luogo di lavoro raddoppia il nostro costante impegno a proteggere le vite da questa sostanza pericolosa. La presenza di amianto negli edifici più vecchi, in particolare durante la demolizione e la ristrutturazione, pone ancora rischi per la salute a lungo termine dei lavoratori edili. A fronte del 78% dei tumori professionali attribuiti all’amianto, le norme rivedute sull’amianto segnano una tappa fondamentale nel miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori e nella lotta contro il cancro».

La Commissione Ue ricorda che «L’amianto è una sostanza cancerogena estremamente pericolosa ancora presente in molti dei nostri edifici e causa di numerosi decessi evitabili nell’Ue»

Le nuove norme, previste dall’accordo politico e in linea con i più recenti dati scientifici, garantiranno che «Nessun lavoratore sia esposto a una concentrazione superiore a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (f/cm3). Si tratta di un valore che è dieci volte inferiore al limite di esposizione precedente».

L’accordo prevede anche un periodo transitorio di 7 anni per consentire agli Stati membri di attuare le nuove norme. Inoltre, come chiesto dall’Europarlamento e dal Consiglio, la Commissione presenterà orientamenti che aiuteranno gli Stati membri nella transizione verso metodi moderni di conteggio delle fibre.

Dopo l’approvazione formale dell’accordo da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la direttiva UE nel diritto nazionale.

L’accordo odierno fa seguito al quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027, che ha evidenziato la necessità di ridurre il limite di esposizione all’amianto sul luogo di lavoro. Il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori esposti a sostanze cancerogene, come l’amianto, rientra nell’ambito del piano europeo di lotta contro il cancro e del piano d’azione “inquinamento zero”. Contribuisce anche agli obiettivi del Green Deal europeo e del pilastro europeo dei diritti sociali. Nel suo programma di lavoro per il 2023 la Commissione ha inoltre annunciato una prossima iniziativa per il censimento e la registrazione dell’amianto negli edifici.

Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per un’economia al servizio delle persone, conclude: «L’accordo odierno costituisce un altro importante risultato del nostro fermo impegno a favore della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro. Sebbene l’amianto non possa più essere prodotto o utilizzato nell’Ue, esiste un problema ereditato dal passato, poiché l’amianto è presente in edifici di numerosi anni fa. E ogni anno in Europa causa la morte di circa 88 000 persone. La direttiva riveduta contiene obblighi più rigorosi per proteggere meglio i lavoratori, data l’ondata di ristrutturazioni che abbiamo avviato per rispettare i nostri impegni sul clima. Al fine di migliorare anche la protezione della popolazione in generale, nei prossimi mesi la Commissione presenterà un’iniziativa per il censimento e la registrazione dell’amianto negli edifici».

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