Dopo i passaggi avvenuti nei Consigli comunali del territorio – con le approvazioni di maggiore peso già avvenute a Prato, Firenze e Pistoia –, ieri la Multiutility della Toscana ha iniziato concretamente a prendere forma.

A Firenze fiera si è infatti svolta l’assemblea straordinaria dei soci di Alia – il gestore interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana nella Toscana centrale –, che hanno autorizzato la fusione per incorporazione di altre tre società pubbliche (Acqua Toscana, Consiag e Publiservizi) quale atto che dà vita alla Multiutility, la nuova società dei servizi pubblici locali (acqua, energia, igiene urbana), partecipata da 66 comuni della Toscana centrale.

«Questo è un risultato storico – commenta il presidente di Alia, Nicola Ciolini – cercato dai Comuni da più di 20 anni, dove oltre a superare tutte quelle che sono le diversità e sensibilità politiche, il risultato vero è quello di essere riusciti a mettere insieme le esigenze di territori diversi. Questo deve esser il punto di partenza perché nella seconda fase si possa allargare questo tipo di impostazione a tutto il territorio toscano».

Una prospettiva condivisa anche dagli altri attori in campo: il presidente di Consiag, Nicola Perini, parla di «un passaggio epocale, a tratti doloroso» che ora vede «tutti felici del risultato ottenuto»; per Simone Faggi, amministratore unico di Acqua Toscana, adesso è il momento di «proseguire insieme in questo percorso, valorizzando i territori e la nostra regione»; secondo Lorenzo Perra, presidente di Publiaqua, l’obiettivo dell’operazione è «fornire ai cittadini e alle imprese toscane più e migliori servizi a tariffe sostenibili, per una Toscana più efficiente e più verde».

L’articolato percorso che porterà a definire l’operazione Multiutility, già presentato in dettaglio negli scorsi mesi, proseguirà ora secondo la roadmap confermata ieri.

L’assemblea Alia ha infatti deliberato l’aumento di capitale della stessa Alia, destinato al conferimento della partecipazione pari al 20,61% del capitale sociale detenuta dal Comune di Firenze in Toscana Energia e della partecipazione del 3,9% del capitale di Publiacqua detenuta dal Comune di Pistoia.

L’assemblea ha deliberato inoltre un aumento di capitale scindibile di 3,5 mld di euro delegandolo al Consiglio di amministrazione: tale aumento permetterà ad altri Comuni di conferire le proprie partecipazioni e di procedere alla quotazione in Borsa, un’operazione che resta comunque subordinata ad un articolato processo di controllo da parte dei Comuni azionisti. Il 51% resterà comunque nelle mani dei Comuni, che deterranno tali partecipazioni attraverso una holding pubblica cassaforte, mentre nessun azionista non pubblico potrà detenere più del 5%.

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