L’assemblea degli azionisti di Iren spa, multiutility a maggioranza pubblica, ha approvato oggi il bilancio 2021 e nominato il cda per il nuovo triennio: per la prima volta nella storia del gruppo, sarà composto in maggioranza da donne (8 su un totale di 15 membri), con alla guida Luca Dal Fabbro.

«Partendo dal legame che Iren ha con i propri territori di riferimento e dal valore unico che questa relazione genera, metterò a servizio dell’azienda – commenta il neo presidente – le mie esperienze pregresse per contribuire a rendere il Gruppo leader nella economia circolare e nella transizione energetica. Il mio primo impegno sarà quello di conoscere e approfondire l’ampio patrimonio di professionalità, competenze e storie delle persone che ne fanno parte: un capitale umano inestimabile e ricco di diversità. I fattori abilitanti per realizzare la visione tracciata per i prossimi anni saranno il lavoro di squadra, non solo tra le persone che lavorano per noi e con noi ma anche con i territori di riferimento, lo sviluppo delle competenze e delle sinergie, l’innovazione e la collaborazione con le Istituzioni per iniziative sistemiche come il Pnrr. L’obiettivo finale è creare sempre più valore per tutti i nostri stakeholder e azionisti».

Nel frattempo, i ricavi consolidati al 31 dicembre 2021 si attestano a 4.955,9 milioni di euro in aumento del +33% rispetto ai 3.726,2 milioni di euro dell’esercizio 2020. I principali fattori di incremento sono riferibili a maggiori ricavi energetici per circa 1 miliardo di euro influenzati prevalentemente dall’incremento dei prezzi delle commodity, per circa 120 milioni di euro alla variazione di perimetro della business unit Ambiente (relativa a I.Blu, consolidata da agosto 2020, e alla divisione Ambiente Unieco, acquisita a novembre 2020), della business unit Energia (relativa a Iren energy solutions ed Asti energia e calore) e della business unit Mercato (SidIren), e per circa 100 milioni di euro allo sviluppo delle attività connesse alla riqualificazione energetica e alla ristrutturazione degli edifici favorita dalle recenti agevolazioni fiscali (bonus facciate e superbonus 110%).

Al contempo, gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 955 milioni di euro, in crescita (+4,7%) rispetto ai 913 milioni di euro del 2020, di cui 85 milioni di euro relativi al cash out per le acquisizioni effettuate nel corso dell’anno.

Complessivamente, grazie a questa dinamica l’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 303,1 milioni di euro, in significativo incremento (+26,7%) rispetto al risultato del 2020. Tale crescita è influenzata positivamente da minori oneri finanziari in seguito alla diminuzione del costo medio dell’indebitamento, che si riduce all’1,7% verso il 2,1% del 2020. Inoltre, sul risultato contribuisce positivamente la riduzione temporanea del tax rate pari al 21,3% (27,1% nel 2020). Quest’ultimo è influenzato da un provento fiscale non ripetibile legato principalmente all’esercizio dell’opzione sui riallineamenti dei valori contabili e fiscali di cui al decreto n. 104/20 (DL “Agosto”). Non considerando tale provento, il tax rate sarebbe stato pari a circa il 29%.

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