Il presidente del Consorzio Nazionale Oli Usati traccia un bilancio del 2022. Superato il disorientamento innescato dalla guerra in Ucraina, è ora di recuperare terreno sul fronte dell’economia circolare
Nell’anno del conflitto in Ucraina, dell’impennata dei prezzi dell’energia e della nuova corsa alle materie prime, un osservatorio privilegiato da cui analizzare l’andamento dell’economia circolare in Italia è il CONOU, il Consorzio Nazionale Oli Usati. La Nuova Ecologia ne ha parlato con il Presidente Riccardo Piunti.
Che anno è stato per l’economia circolare nel nostro Paese?
Il presidente del CONOU Riccardo Piunti
In termini generali, l’aumento dell’attenzione all’energia e al problema dell’approvvigionamento di gas dovuto alla guerra in Europa orientale ha avuto come primo effetto quello di distogliere l’interesse rispetto ad altri contesti e situazioni non meno importanti, come gli effetti dei cambiamenti climatici e per l’appunto l’economia circolare. Sono argomenti che, comunque, gradualmente stanno tornando fuori. Il fatto che alcune importanti materie prime siano concentrate nelle mani di pochi – penso alla Cina o alla Russia – ci deve fare tornare in mente l’importanza che hanno il riciclo e la circolarità. Lo dimostrano i numeri. Il Consorzio ad esempio, grazie alla sua attività di rigenerazione degli oli usati, garantisce al nostro Paese un risparmio consistente sulle importazioni petrolifere pari a circa un milione e mezzo di barili di greggio all’anno. Un valore aggiunto non solo sul piano ambientale ma anche su quello della nostra indipendenza nazionale.
Per esempio?
Nel mondo su 101 miliardi di tonnellate di materia estratte ogni anno dal pianeta, 46 miliardi vengono disperse. Si tratta di risorse che non vanno a finire negli investimenti, contribuendo invece ad accrescere l’emissione di sostanze nocive. Questi rifiuti purtroppo restano tali, non venendo riciclati, con quest’ultima voce che copre solo l’8,6% del totale. Questa devastazione ci deve fare pensare a quanto materiale disperdiamo senza neanche utilizzarlo. Pensiamo ai Raee e a quanti materiali pregiati si possono recuperare da questa tipologia di rifiuti. Spero che passato il momento di disorientamento innescato dalla crisi in Ucraina, si torni ad agire in termini ancora più forti sulla circolarità.
Che anno è stato il 2022, invece, per la raccolta e l’immissione a riciclo degli oli usati?
Il modello del nostro consorzio ha funzionato benissimo, sin dall’impatto della pandemia e poi di fronte alla crisi energetica. Il fatto che al centro di una filiera complessa come quella che rappresentiamo, formata da oltre 60 imprese che raccolgono e rigenerano l’olio e che perseguono tutte insieme un fine ambientale, ci sia un soggetto bilanciatore in termini di supporto sul piano pratico e quando necessario economico come il CONOU, ha permesso a queste aziende di non fermarsi mai in tre anni, dal 2020 al 2022, che sono stati travagliatissimi. È vero, le nostre imprese hanno avuto inevitabilmente dei contraccolpi ma grazie ai contributi dello Stato e grazie al sostegno del Consorzio sono andate avanti. La presenza del CONOU si è fatta sentire in diversi frangenti, ad esempio nel momento in cui si è registrata l’impennata dei prezzi dei carburanti. Questo ruolo di garante indipendente e senza fini di lucro svolto dal Consorzio ha retto bene a fronte di emergenze a catena e ci ha dato conferme importanti. E alla convention che abbiamo organizzato lo scorso ottobre questo ruolo di faro che illumina quando la luce viene meno ci è stato ampiamente riconosciuto.
Altro versante in cui il CONOU è sempre attivo è quello della sensibilizzazione e della formazione
Fare educazione, formazione e informazione è da sempre importante per il nostro consorzio. In particolare è il secondo anno che lavoriamo a stretto contatto con le scuole: abbiamo offerto a 150 classi un progetto di e-learning sui temi dell’economia circolare, del riciclo e del greenwashing. Contribuire all’educazione civica delle nuove generazioni è un impegno che continueremo a portare avanti in modo coinvolgente e attrattivo.