Oltre 121mila tonnellate di rifiuti gestite nell’ultimo anno, che hanno portato a distribuire un valore aggiunto pari a circa 14 mln di euro: è questa la performance fotografata dal Bilancio di sostenibilità 2021 appena pubblicato da Cermec, la società interamente partecipata dai Comuni di Massa e Carrara dedita all’economia circolare.

La maggior parte del valore generato, sottolineano dall’azienda, va a vantaggio dei fornitori che ne ricevono oltre il 70%: un dato che genera ricadute positive anche per il territorio servito, perché a fronte di un’anagrafe fornitori con più di 800 soggetti iscritti, ben il 40% sono della provincia di Massa-Carrara.

Ma se questo è il passato, il nuovo Bilancio di sostenibilità serve a gettare uno sguardo a cosa Cermec si sta preparando a diventare. Oggi si tratta di un polo impiantistico imperniato sul trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti, sul compostaggio e sulla selezione di frazione secche come i rifiuti da imballaggio cartacei, plastici, legnosi. Il nuovo Piano industriale prevede altro invece, a partire dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici per produrre un’energia rinnovabile come il biometano.

A ricordarlo sono le parole con cui l’amministratore unico Alessio Ciacci apre il Bilancio di sostenibilità, sottolineando come Cermec nel 2021 abbia iniziato un percorso per «un nuovo importante ed ambizioso Piano industriale, partendo dalla consapevolezza che già oggi siamo un’azienda in grado di dare un contributo positivo alla sostenibilità sul territorio, ma che possiamo e vogliamo fare molto di più. Il progetto per la conversione impiantistica pone al centro l’integrazione tra trattamento e gestione delle raccolte differenziate in un’ottica di economia circolare, con la produzione di biometano».

È il risultato degli sforzi messi in campo da Cermec anche in piena pandemia, impegnandosi nell’avvio della progettazione di un nuovo piano industriale fondato sulla trasformazione dell’attuale impianto Tmb per renderlo più efficiente sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello della redditività; soprattutto, come già accennato il nuovo piano industriale è basato sulla introduzione di un impianto di digestione anaerobica, con il recupero di biogas e il suo upgrading a biometano, e sul miglioramento della successiva fase aerobica di compostaggio, per la produzione di ammendanti di qualità.

Un piano ambizioso, anche in termini di investimenti, dato che il valore del progetto è stimato in circa 37 milioni di euro.

Più nel dettaglio, il progetto di sviluppo previsto dal Piano industriale prevede che nel polo Cermec si realizzi un impianto di trattamento di rifiuti organici da raccolta differenziata (Forsu e verde) con tecnologia integrata di digestione anaerobica con produzione di biometano e compostaggio; si potenzi e razionalizzi una sezione di compostaggio aerobico distinto dal precedente e dedicata ai fanghi biologici di depurazione civile prodotti nel territorio per l’ottenimento di ammendante compostato con fanghi a destinazione agricola; si dismetta il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati (Rur) limitando l’attività dell’impianto a una semplice trasferenza degli stessi rifiuti verso altri impianti di ambito dedicati allo scopo; si mantengano (e si riqualifichino tecnologicamente) le attuali attività di selezione, cernita e pressatura di altre tipologie di rifiuto quali carta, plastica ed imballaggi misti e legno.

Proprio mentre si stava chiudendo il Bilancio, l’ex ministero della Transizione ecologica – oggi ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – ha pubblicato la graduatoria dei progetti che potranno essere ammessi ai finanziamenti Pnrr: il progetto proposto da Cermec e presentato da Retiambiente è in ottima posizione (25° a livello nazionale, 5° al centro e primo in Toscana), il che «fa ben sperare – osserva Ciacci – nella possibilità che il nuovo impianto sia finanziato in parte consistente con le risorse comunitarie».

L’articolo Per il nuovo biodigestore Cermec si avvicinano le risorse Pnrr sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.