La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per non aver recepito “pienamente e correttamente” la Direttiva sulla plastica monouso e per aver violato gli obblighi previsti dalle norme sulla trasparenza del mercato unico.
Così la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro il nostro Paese, inviandoci una lettera di costituzione in mora. Abbiamo ora due mesi di tempo per rispondere e colmare le lacune rilevate.
In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrebbe decidere di avanzare con l’iter legale inviando un parere motivato.
La Direttiva Ue sulla plastica monouso
La Direttiva sulla plastica monouso è stata approvata dai 27 stati membri dell’Unione europea nell’ambito del negoziato sulla revisione del regolamento (e delle direttive collegate) sugli imballaggi e il riuso e mira per esempio a vietare la plastica monouso per confezionare frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 kg e piatti e bicchieri monouso all’interno dei locali, tranne quelli destinati al takeaway e quelli utilizzati nei chioschi, dove manca l’acqua corrente. Sono vietati anche i condimenti monouso e le singole confezioni di zucchero, caffè o simili (con eccezioni legate a motivi igienici) e, nel campo della cosmesi, i flaconcini monouso come i mini-saponi e mini-shampoo negli alberghi.
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