Nel corso di pochi giorni è iniziato lo smantellamento di due ex inceneritori – quello di San Donnino a Firenze, e quello di Scarlino nel grossetano – ma il buon funzionamento dei moderni termovalorizzatori ancora presenti in Toscana (a Poggibonsi e Arezzo, in prospettiva anche a Livorno) è essenziale per chiudere in modo sostenibile e con logica di prossimità il ciclo di gestione dei rifiuti.

Lo stesso Ispra, insieme a Utilitalia, rimarca la necessità di nuovi impianti per il recupero energetico lungo lo Stivale; sotto questo profilo non esistono solo i termovalorizzatori, contando le più innovative opzioni per riciclo chimico o ossidazione termica, ma ad oggi gli inceneritori già esistenti continuano a svolgere un ruolo determinante.

Per conoscerli più da vicino, cento bambini delle scuole primarie Pieraccini di Poggibonsi hanno visitato, nei giorni scorsi, il  termovalorizzazione di Foci gestito dalla partecipata pubblica Sienambiente.

Nel corso della visita, grazie a un laboratorio sulla raccolta differenziata e a giochi tematici incentrati sul concetto di trasformazione organizzati in collaborazione con l’associazione Straligut Teatro, gli alunni hanno potuto comprendere, divertendosi, in che modo anche dai rifiuti non riciclabili si può ottenere un valore.

«Utilizzando questi rifiuti, ogni anno – spiegano da Sienambiente – il termovalorizzatore produce energia elettrica pari al fabbisogno di circa 40 mila famiglie evitando l’immissione in atmosfera (rispetto ai combustibili fossili) di 20 mila tonnellate di CO2».

Dopo la spiegazione del ruolo del termovalorizzatore nell’ambito del ciclo dei rifiuti e l’illustrazione delle componenti dell’impianto da parte dei tecnici di Sienambiente, gli studenti si sono soffermati davanti al murales dell’artista Martoz.

L’opera, utilizzando il linguaggio della street art, rappresenta in forma artistica la gestione dei rifiuti: da una parte ci sono i rifiuti riciclabili (di colore verde) dai quali si possono produrre nuovi oggetti grazie al riciclo; dall’altra quelli non riciclabili che possono essere utilizzati per produrre energia elettrica (di colore rosso) grazie al recupero.

Al termine della visita, i bambini sono stati accolti nell’aula didattica per ripercorrere in forma semplificata insieme agli educatori le varie fasi del processo produttivo.

Dalla partecipata pubblica ricordano che gli impianti di Sienambiente possono essere visitati da scuole, gruppi di cittadini o associazioni, contattando gli uffici o consultando il sito web della società.

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