Ci hanno consegnato questa lavatrice per il riciclo e dentro ci sono dei soldi, cerchiamo il proprietario”. Finisce poi con una bella notizia la storia di questo elettrodomestico e dei soldi dimenticati lì dentro, chissà da chi, chissà quando.

Avviata al riciclo, i gestori di un centro di recupero e riuso di Montesilvano non potevano credere ai loro occhi quando si sono visti recapitare questa lavatrice: dentro l’oblò c’erano un biglietto e dei soldi!

Non hanno esitato un attimo, dando il via alla ricerca del proprietario. Così, con la rapidità che solo i social sanno garantire, hanno pubblicato il loro annuncio sul gruppo “Montesilvano” di Facebook con tanto di foto dell’elettrodomestico:

Qualcuno la riconosce? Non riusciamo a contattare chi ce l’ha portata, perché non ci ha lasciato il numero. Grazie – conclude l’appello – a chiunque collaborerà.

©Facebook

In quattro e quattr’otto è partita sul social la macchina della solidarietà e in meno di un giorno, tra decine di commenti positivi, i soldi sono tornati al legittimo proprietario, dimostrando così che basta davvero poco per ridare fiducia alle persone , ma anche all’azione di riciclare correttamente i cosiddetti RAEE.

Leggendo i commenti al post ora chiuso dopo aver trovato la persona a cui restituire il denaro dimenticato, spicca una domanda: cosa vuol dire “lavatrice per il riciclo”?

Proprio così: le lavatrici (e non solo) si possono riciclare

Lo sappiamo tutti, con il tempo gli elettrodomestici si deteriorano a causa della obsolescenza programmata, contro la quale tra l’altro la Commissione Ue ha proposto un disegno di legge sul diritto alla riparazione per rendere più facili ed economiche le riparazioni oltre il periodo legale di garanzia.

Ma dai computer ai televisori, passando proprio per lavatrici e lavastoviglie, tutto può tornare a nuova vita: in moltissimi casi basterò sostituire il pezzo rotto (ed è in questa direzione che si spingerà l’Unione europea), si possono trasformare gli elettrodomestici in meravigliosi e originali oggetti.

QUI, per esempio, vi spieghiamo come riciclare il cestello della lavatrice e riutilizzarlo per creare fantastici elementi d’arredo.

Il diritto alla riparazione

Un grande passo in avanti è stata l’entrata in vigore, dall’1 marzo 2021, della direttiva Ecodesign: per quattro categorie di elettrodomestici (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, televisori), i pezzi di ricambio devono essere reperibili per almeno 7 anni (con alcune parti di frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici estese a 10 anni minimo) dalla data d’acquisto e in generale fino allo stesso numero di anni dopo la fine della produzione di quel modello.

In particolare si garantisce:

che i pezzi di ricambio siano disponibili per un lungo periodo dopo l’acquisto: minimo 7 anni per gli apparecchi di refrigerazione (10 anni per le guarnizioni delle porte); minimo 10 anni per lavatrici e lavasciuga domestiche; minimo 10 anni per le lavastoviglie domestiche (7 anni per alcune parti per le quali l’accesso può essere limitato ai riparatori professionisti)
che, durante tale periodo, il produttore assicuri la consegna dei pezzi di ricambio entro 15 giorni lavorativi
che i pezzi di ricambio possano essere sostituiti con strumenti comunemente disponibili e senza danni permanenti all’apparecchio

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