SpesaSospesa.org, il progetto di solidarietà circolare di Fondazione Lab00 ETS, nato nel 2020 per sostenere persone in difficoltà economica e sociale anche temporanea, è un modello virtuoso e sostenibile che, grazie alla piattaforma digitale Regusto, partner strategico, tecnologico e co-fondatore del progetto, permette di gestire le transazioni di beni di prima necessità garantendo la massima trasparenza attraverso la digitalizzazione e tracciabilità dei flussi.

Marco Raspati, Ceo di Regusto, spiega che «L’attività di Regusto nasce nel 2016 con l’obiettivo di proporre soluzioni concrete per prevenire e ridurre lo spreco alimentare. Oggi Regusto è il primo portale per la gestione di attività sharing for charity e la nostra mission è sempre stata quella di creare valore riducendo lo spreco. Sprecare significa anche distruggere risorse e per questo mettiamo a disposizione il portale a partner che hanno un’azione diretta sul territorio. Ogni transazione viene registrata ed elaborata, trasformata in un dato della tecnologia blockchain che fungerà da credito multidimensionale certificato permettendo alle aziende di rendicontare l’impatto positivo generato nel territorio».

Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare e SpesaSospesa e   Regusto ricordano che «Lo spreco alimentare oggi in Italia è superiore a 5 milioni di tonnellate di prodotti e causa una perdita di oltre 10 miliardi di metri cubi d’acqua. Il valore economico dello spreco equivale a 9,2 miliardi solo per il cibo gettato nelle case italiane, una stima che sale a 10,5 miliardi se includiamo le perdite lungo la filiera produttiva e di distribuzione. A questi si sommano 6,4 miliardi stimati attribuiti agli sprechi dell’energia per produrre il cibo, così come dell’acqua e delle altre risorse nascoste. Uno spreco complessivo quindi di 15,6 miliardi l’anno. Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano ad acquistare beni di prima necessità a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e 5,6 milioni di persone (il 9,4% della popolazione) versano in condizione di povertà (dati Istat 2021)».

In cima alla classifica di chi produce più spreco ci sono i supermercati (36%), seguono i ristoranti (18%), le famiglie (15%), le mense scolastiche (12%), gli ospedali (11%) e le mense di lavoro (8%).

A SpesaSospesa  spiegano come funziona la loro attività per ridurre lo spreco alimentare: «Attraverso la piattaforma Regusto le imprese alimentari e non alimentari, catene di distribuzione e produttori locali possono donare i prodotti in eccedenza o in scadenza, ma anche venderli a prezzi sociali contribuendo così alla lotta allo spreco e all’impatto ambientale. La tecnologia blockchain di Regusto fornisce trasparenza e garanzie a tutti i soggetti coinvolti, tracciando i prodotti e certificando gli impatti positivi generati grazie al mancato smaltimento del prodotto (es. n. pasti equivalenti distribuiti, CO2 risparmiata, acqua risparmiata, ecc). Specifici algoritmi proprietari applicati a ogni transazione consentono di documentare e rendicontare i ritorni concreti per le imprese e per il territorio in chiave di benefici ambientali e sociali».

Il bilancio è più che positivo: dall’inizio del progetto sono stati raccolti più di 1,4 milioni di euro e i pasti distribuiti sono stati oltre 4,9 milioni. Sono state transate 3.131 tonnellate tra alimenti e altri beni di prima necessità consegnati direttamente a chi ne ha più bisogno ed è stata evitata l’emissione di oltre 4.000 tonnellate di CO2. Obiettivo raggiunto anche grazie al supporto di aziende e partner del progetto come Sorgenia, Sole365, Hexa Credit, Iveco Group e Haleon.

Francesco Lasaponara, presidente di Fondazione Lab00 ETS e fondatore di SpesaSospesa.org, conclude: «Le statistiche sullo spreco alimentare crescono ogni anno e noi con il progetto SpesaSospesa.org dal 2020 cerchiamo di invertire questo processo, cercando di ridurre la distanza tra povertà crescente e spreco anche recuperando tutti i beni possibili che sono donati dalle aziende. Tutte le eccedenze, che corrispondono a cibo ancora integro e perfettamente in linea con i valori nutrizionali e di igiene, è destinato allo smaltimento, producendo non solo un costo per l’azienda ma anche un danno ambientale. E’ un paradosso ed è totalmente immorale considerando le difficoltà economiche che moltissime famiglie italiane sono costrette ad affrontare quotidianamente. È necessario parlarne e sensibilizzare sempre di più istituzioni, aziende, scuole e cittadini sugli effetti dello spreco alimentare su società e ambiente».

L’articolo Prevenzione allo spreco alimentare: SpesaSospesa.org e Regusto hanno distribuito oltre 4 milioni di pasti sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.