L’amministratore unico di Consiag, Nicola Perini, ha approvato nei giorni scorsi il progetto di fusione per incorporazione di tre società – Consiag, Publiservizi, Acqua Toscana – in Alia, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nell’Ato centro.
Il perfezionamento della fusione è ora all’approvazione da parte delle rispettive assemblee straordinarie delle società partecipanti.
Quattro realtà interamente pubbliche che si uniranno così in unico volto: la prima faccia della costituenda “Multiutility della Toscana”, un progetto lanciato nel dicembre 2020 dai Comuni di Firenze, Empoli e Prato per andare a comporre una società che unisca i servizi pubblici nel comparto idrico, ambientale ed energetico all’interno di un unico soggetto al 100% pubblico.
Contestualmente all’operazione dovrebbe avvenire anche il conferimento del 20,6% di Toscana energia, detenuto dal Comune di Firenze, e del 4% di Publiacqua detenuto dal Comune di Pistoia.
A seguito dell’operazione di fusione di Alia e delle tre holding dei Comuni (Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana) ed il conferimento da parte di Firenze della partecipazione in Toscana Energia e da parte di Pistoia della partecipazione in Publiacqua, verrà creata una nuova società, ovvero la “Multiutility Toscana” (100% pubblica). La società risultante, oltre ad Alia (rifiuti) consoliderà anche il business di Publiacqua (idrico). Inoltre, deterrà una partecipazione nelle seguenti società: il 39,6% di Estra, il 31% in Toscana energia ed il 19,3% di Acque.
Sulla base dei range preliminarmente calcolati e considerando il punto medio, l’azionariato della nuova entità vedrebbe come principali azionisti il Comune di Firenze con una quota del 37,1%, il Comune di Prato con una quota del 18,2%, altri azionisti ex Consiag con una quota del 24,0%, altri azionisti ex Publiservizi con una quota del 17,3%, gli altri ex azionisti di Alia con una quota del 1,4% ed infine gli altri ex azionisti di Acqua Toscana con il 2,0%. I Comuni con una quota rilevante, oltre Firenze e Prato, risulterebbero il Comune di Pistoia con il 5,4%, il Comune di Scandicci con il 4,0%, il Comune di Sesto Fiorentino con il 3,7% e il Comune di Empoli con il 3,4%.
«Questo – si legge nel progetto stilato per la Multiutility della Toscana – rappresenta il punto di partenza per la realizzazione di una piattaforma al servizio del sistema delle imprese dei servizi pubblici toscani: l’operazione nel suo complesso prevede infatti la possibilità di poter allargare il perimetro delle contribuzioni anche ad altri soci pubblici che potrebbero apportare le loro partecipazioni detenute in altre società operanti in Toscana. In particolare, è allo studio il completamento del perimetro dell’operazione anche alle quote di Coingas e Intesa detenute in Estra (pari al 25% ciascuno). Includendo tali quote, la Multiutility consoliderebbe integralmente anche Estra (arrivando a detenerne una quota pari a circa il 90%). L’operazione prevede, una volta completata la fusione, un aumento di capitale aperto ai conferimenti in natura ed un successivo aumento di capitale offerto al mercato con un Ipo. Nel complesso l’operazione si presenta unitaria, ma articolata in più fasi connesse tra loro e decise in maniera vincolante nel suo insieme. L’obiettivo è di concentrare la fase delle scelte d’indirizzo politico su cui si esprimono i consigli comunali in un unico momento decisionale per permettere, poi, l’esecuzione, affidata al cda della nuova società, in un periodo di 6/12 mesi fino alla quotazione in borsa».
Per effetto della successiva quotazione, almeno il 51% del capitale sociale della Multiutility sarà detenuto da soci pubblici raggruppati in una holding pubblica e fino al 49% dal mercato.
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