Grazie all’impegno profuso dalle istituzioni locali, in attesa che anche il Governo torni a fare la sua parte, si riapre la partita delle bonifiche nella aree Sir e Sin – rispettivamente di competenza regionale e nazionale – che insistono sui Comuni di Livorno e Collesalvetti.
È stato infatti firmato oggi, nella Sala delle cerimonie labronica, il nuovo Protocollo d’intesa per la gestione delle attività di caratterizzazione, analisi di rischio, messa in sicurezza, bonifica, certificazione e restituzione all’utilizzo, delle aree Sin/Sir di Livorno.
Finora, di fatto, lo stallo su questo fronte è stato totale. A oltre vent’anni dalla perimetrazione del Sito d’interesse nazionale (Sin), le bonifiche sia sui terreni sia sulla falda sono ancora allo 0%.
Proprio per provare ad accelerare la messa in sicurezza dell’area, prima nel 2014 e poi nel 2021 una parte del Sin (di fatto quella ricompresa tra la raffineria Eni e il porto) è stata riperimetrata come Sir, spostandone così la competenza a livello regionale. Un anno fa il Comune di Livorno si è dunque messo all’opera per arrivare ad un nuovo accordo in grado di far partire le bonifiche, in un percorso che ha compiuto oggi il primo passo concreto.
«È un fatto storico che per la prima volta si arrivi a firmare un protocollo di questa portata sulle aree Sin-Sir di Livorno – dichiara il sindaco, Luca Salvetti – Abbiamo rivendicato da tempo il raggiungimento di questo obbiettivo e ringraziamo per questo l’assessora all’Ambiente della Regione Toscana, Monia Monni. Ora si potrà passare ad una fase che permetterà la riqualificazione e ampliamenti delle attività presenti in particolare nelle aree Sir».
Per farlo, il protocollo mette insieme un ampio ventaglio istituzionale: i Comuni di Livorno e Collesalvetti, la Provincia labronica, Arpat, l’Autorità di sistema portuale, l’Autorità idrica Toscana, la Camera di Commercio e l’Usl Toscana nord-ovest.
Tutti questi soggetti si impegnano a mettere in campo «in tempi certi» le attività necessarie al Sir in termini «di caratterizzazione e di progettazione, a carico dei soggetti privati e pubblici in base alle rispettive competenze di legge, per la bonifica dei siti non ancora completamente restituiti al territorio e favorirne il loro pieno e rapido recupero ambientale e produttivo».
All’atto pratico significa recuperare e mettere a sistema le conoscenze e i dati utili per ricostruire lo stato di contaminazione dei terreni e soprattutto della falda, nell’ambito di un Tavolo tecnico permanente coordinato dalla Regione Toscana.
Come specificato però chiaramente in calce al Protocollo, da tale accordo «non deriva nessun nuovo o maggiore onere a carico dei bilanci degli Enti sottoscrittori», dunque le risorse per dare corpo alle bonifiche dovranno arrivare da altra fonte. In particolare dal Governo nazionale, con cui Monni conta di tornare ad interloquire sul tema già nei prossimi giorni, direttamente a Roma.
«È l’inizio di un percorso per noi molto importante – spiega l’assessora – che ha l’obiettivo di curare e restituire alla comunità una parte importante del territorio. Le bonifiche, sempre troppo poco finanziate dal Governo (la Regione ha appena anticipato 12 mln di euro per quelle di Carrara, anche se sarebbero dovuti arrivare da Roma, ndr), non rappresentano una spesa ma un investimento in salute dell’ambiente, in salute dell’uomo e in qualità di vita. Una volta ultimate, le bonifiche del Sir di Livorno consentiranno di immaginare, in quella parte di città, un nuovo futuro produttivo».
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