Recuperare la plastica dalle nostre acque, trasformarla in occhiali da sole in plastica riciclata e continuare a raccogliere, con la loro vendita, altra plastica. Questo il progetto di The Ocean Cleanup, l’organizzazione no-profit olandese creata nel 2013 dall’allora da poco maggiorenne Boyan Slat che così ha deciso di continuare a finanziare la sua iniziativa che non molto tempo fa è stata accusata di una “finta pulizia” degli oceani. (Leggi anche: Ocean Cleanup di Boyan Slat accusata di aver inscenato la rimozione dei rifiuti dalle isole di plastica del Pacifico)

Gli occhiali da sole sono realizzati in plastica certificata dalla Great Pacific Garbage Patch, utilizzando il “pescato” della campagna System 001/B del 2019, vengono prodotti in Italia da Safilo e all’interno della montatura presentano un QR code che permette a chi li ha acquistati o a terzi di osservare praticamente a cosa abbia contribuito l’acquisto delle lenti.

Ogni paio di occhiali da sole contribuirebbe infatti a ripulire dai rifiuti plastici un’area che corrisponde a 24 campi da calcio, portando avanti la missione di The Ocean Cleanup, il cui team è composto da ingegneri, scienziati, ricercatori ed altri esperti che quotidianamente lavorano a soluzioni per implementare il sistema della ONG che consente di raccogliere tonnellate di rifiuti galleggianti e arginare il problema dell’inquinamento dei nostri mari.

Tutti i paia di occhiali messi in vendita sono stati venduti, consentendo a The Ocean Cleanup di raggiungere l’obiettivo prefissato: ripulire uno specchio marino che ha l’estensione di 500.000 campi da calcio.

L’idea di The Ocean Cleanup non è solamente quella di sponsorizzare il progetto, ma di dare valore ai rifiuti, trasformandoli in nuovi oggetti. Così facendo si punta a sensibilizzare le persone a sostenere acquisti più responsabili realizzati da materiale interamente riciclato e che, attraverso la loro vendita, contribuiscono positivamente a cambiare le cose, salvaguardando il nostro Pianeta e, in questo caso specifico, l’ecosistema marino.

Ogni anno milioni di tonnellate di spazzatura galleggiante finiscono nei corsi d’acqua e negli oceani inquinandoli e minacciando gli organismi viventi che popolano questo ambiente; senza contare la quantità impressionante di microplastiche che sono state rinvenute anche nel sangue umano e persino nei nostri polmoni.

Fonte: The Ocean Cleanup

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