La plastica è il terzo materiale più diffuso sulla Terra tra quelli prodotti dall’uomo, dopo acciaio e cemento: negli ultimi 60 anni ne sono state prodotte oltre 8 mld di ton. Ad oggi a livello globale appena il 9% viene riciclato – mentre in Italia, limitandosi agli imballaggi plastici, il dato sale al 56% –, perpetuando così un ciclo insostenibile di produzione, consumo e smaltimento.

Secondo le stime ricordate oggi dal Wwf Italia, le plastiche hanno infatti un’impronta di carbonio significativa, contribuendo al 3,7% delle emissioni globali di gas serra durante il loro ciclo di vita. Un dato che potrebbe essere ridotto però di molto puntando sul riciclo, oltre che riducendo la produzione delle plastiche a partire da quelle monouso.

Per capire i vantaggi climatici della plastica riciclata Revet, una società toscana a capitale prevalentemente pubblico che rappresenta l’hub del riciclo più importante dell’Italia centro meridionale – con 200 Comuni serviti lavora il 19% di tutte le raccolte differenziate toscane, per un totale di oltre 277mila ton di rifiuti lavorati nell’ultimo anno –, ha commissionato un’analisi del ciclo di vita (Lca) sul proprio modello industriale.

Il report, realizzato dalla società esterna Ecolstudio, mostra che la plastica riciclata da Revet riduce grandemente le emissioni di gas serra rispetto a quella vergine.

«Utilizzare il granulo Revet al posto del materiale vergine – spiegano dalla società – permette di abbattere del 50% le emissioni di CO2 equivalente. Ma se, come nel caso Revet, l’energia utilizzata per le operazioni di riciclo è autoprodotta da fonti rinnovabili il risparmio sale fino al 75%».

È utile sottolineare che il granulo prodotto da Revet nasce a partire dalla frazione delle plastiche più difficile da riciclare meccanicamente, ovvero da quegli imballaggi misti e flessibili, spesso compostiti, chiamati plasmix: in altre parole, il 70% degli imballaggi plastici di cui si compone la raccolta differenziata toscana.

Gli impianti Revet riescono a riciclare la componente poliolefinica del plasmix, ottenendo granuli di alta qualità con blend funzionali alle specifiche richieste di mercato, con oltre 8mila ton di granulo prodotto nel corso del 2022.

Non a caso qualsiasi oggetto stampato a iniezione può essere realizzato a partire dai granuli ottenuti dal riciclo della componente poliolefinica ottenuta dalla selezione di plastiche miste post consumo: tegole leggere, pavimentazioni carrabili, fioriere, vasi, utensili per la casa, compostiere, giochi per bambini, articoli per l’edilizia, l’arredamento e l’automotive, sedie e seggiolini per gli stadi e prodotti per le grandi industrie della moda internazionale.

I dettagli del report realizzato da Ecolstudio saranno presentati nel corso della kermesse riminese di Ecomondo, giovedì 9 novembre alle 11 presso lo stand di Revet (stand numero 101, padiglione D2), quest’anno condiviso con Alia servizi ambientali ed Estra. Interverranno: Giovanni Bellomi – direttore generale Corepla; Maria Cristina Poggesi – direttrice Ippr; Andrea Rafanelli – dirigente Regione Toscana; Ilaria Minardi – ricercatrice Ecolstudio; Nicola Ciolini – presidente Revet; Alessia Scappini – amministratore delegato Revet.

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