Ogni anno che passa sempre più persone si stanno rendendo conto che il cambiamento climatico non è una fantasia, ma una realtà che ci riguarda tutti. Per questo, in molti scelgono di installare presso le proprie aziende e abitazioni dei pannelli solari per produrre energia pulita e risparmiare sulla bolletta.

Ma cosa succede quando i pannelli solari arrivano a fine vita? Sebbene il loro utilizzo sia di fondamentale importanza, ciò che preoccupa gli esperti è proprio il loro smaltimento e riciclo, che richiede costi molto elevati e può influire negativamente sull’ambiente. Rosi Solar, una giovane azienda francese nata nel 2017, ha trovato la risposta a questa domanda. La sua idea è quella di recuperare e riutilizzare i materiali preziosi che compongono i pannelli solari, come il rame, l’argento e il silicio, evitando di creare rifiuti e riducendo l’impatto ambientale.

La fondatrice e presidente della società è la dottoressa Yun Luo, da sempre appassionata dell’energia fotovoltaica: ha studiato all’Ecole Polytechnique e ha un dottorato in fisica delle microstrutture. Il suo sogno è quello di usare le sue conoscenze per proteggere l’ambiente. Il direttore tecnico è Guy Chichignoud, un ingegnere e dottore in scienza dei materiali e dei processi dell’Università di Grenoble, esperto nella purificazione del silicio.

Come funziona il processo di riciclaggio di Rosi Solar?

In poche parole, si tratta di smontare i pannelli solari in pezzi e separare i diversi elementi. Per farlo, si usano tecniche termiche, meccaniche e chimiche. Il primo passo è quello di scaldare i pannelli solari a temperature elevate per eliminare la plastica che li ricopre. Poi, si separano le parti che contengono fili di rame e di argento dal silicio, ovvero il materiale principale dei pannelli solari. Infine, si usano dei composti chimici per estrarre l’argento e il rame dai fili. Questi metalli sono molto utili e possono essere usati per fare nuovi pannelli solari o per altri scopi.

Un altro aspetto interessante del riciclaggio di Rosi Solar è quello che riguarda il “kerf”, cioè il fango di silicio che si forma quando si tagliano i pannelli solari. Questo fango è molto puro e contiene ancora silicio di qualità. Rosi Solar riesce a riciclare anche questo materiale: il liquido che lo accompagna può essere usato di nuovo per tagliare altri pannelli solari, mentre le particelle di silicio possono essere purificate e riutilizzate per fare nuovi wafer di silicio.

@rosi solar

Rosi Solar ha l’obiettivo di riciclare 100.000 pannelli solari entro la fine dell’anno, recuperando così 100 tonnellate di rame, 60 tonnellate di silicio e 180 chilogrammi di argento. Questo metodo innovativo di riciclaggio, unico al mondo, ha permesso all’azienda di espandersi in Europa e di puntare ai mercati statunitensi, cinesi e giapponesi.

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Fonte: Rosi Solar

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