Si tratta di uno dei dieci primati del nostro Paese evidenziati nel rapporto “L’Italia in 10 selfie 2023” della Fondazione Symbola, presentato oggi a Roma. Ben 531.000 nostre imprese hanno investito negli ultimi cinque anni in prodotti e tecnologie green

L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (83,4%), un valore superiore alla media europea (53,8%) e a quello di Germania (70%), Francia (64,5%) e Spagna (65,3%). Un risultato che determina una riduzione annuale delle emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.

Si tratta di uno dei dieci primati del nostro Paese evidenziati nel rapporto “L’Italia in 10 selfie 2023” della Fondazione Symbola presentato oggi a Roma alla Sala Stampa Estera. Il dossier è realizzato in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero delle Imprese e del Made in Italy e molti partner.

“Non si capisce l’Italia e l’andamento della sua economia, la forza del made in Italy, che talvolta sorprende se, oltre a vedere i suoi difetti, non se ne colgono i suoi punti di forza. Il nostro Paese – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, sostenibilità flessibilità produttiva, competitività. I 10 selfie sono un racconto che vuole essere un promemoria e un’agenda. C’è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation EU, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel manifesto di Assisi”.

“Non solo il più rinomato Made in Italy: le eccellenze meno note restituiscono al mondo l’immagine di un’Italia poliedrica, ricca degli 8000 comuni, dei distretti industriali, delle camere di commercio, delle piccole imprese competitive a livello globale – ha dichiarato ilministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – È un modello di capitalismo diffuso e partecipativo capace di esprimere leadership in una pluralità di settori. L’Italia presidia oltre 3000 nicchie di prodotti: quella che un tempo era percepita come un’anomalia del sistema produttivo fatto di piccole e medie imprese ora sta diventando un modello a livello internazionale, innovativo e sostenibile. Il cambio di nome del ministero è la prima mission che si concretizzerà ancora di più con il disegno di legge quadro sul Made in Italy che nei giorni prossimi porterò al Consiglio dei Ministri”.

Tra gli altri primati su cui pone l’accento il dossier c’è la leadership del nostro Paese nella produttività nell’uso delle materie prime con un punteggio di 274 punti su 300, un dato superiore alla media Ue (147 punti) e a quello di Germania (167), Francia (162), Spagna (131). Ma non solo.

È italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili. L’Enel infatti è la prima società elettrica privata per capacità gestita. Ben 531.000 imprese italiane hanno investito negli ultimi cinque anni in prodotti e tecnologie green. Sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro. L’Italia è il primo esportatore in Ue e il secondo al mondo, dopo la Cina (347 mld i euro), di prodotti del Tessile, Moda e Accessorio (TMA), con un valore dell’export pari a € 66,6 miliardi. Siamo primi in Europa per fatturato nel settore del design con 4,15 miliardi di euro (19,9% sul totale Ue). Primi al mondo per saldo della bilancia commerciale nel settore della cantieristica nautica: un valore pari a 3,1 miliardi con circa il 50% degli ordini per gli yacht. Nel 2021 il nostro Paese ha confermato nel la leadership mondiale nella produzione di vino (50,2 mln hl), precedendo Francia (37,6) e Spagna (35,3). L’Italia è prima al mondo per valore dell’export di apparecchi e dispositivi professionali per la preparazione di bevande calde, a cominciare dal caffè, o per la cottura o il riscaldamento degli alimenti. Infine, siamo i primi esportatori al mondo di apparecchi a raggi ultravioletti o infrarossi per utilizzo medico-chirurgico, e primi per saldo di prodotti sportivi tra i grandi paesi UE e leader nell’export di abbigliamento da neve.