Nell’ultimo anno l’Italia ha raccolto e avviato a riciclo 349mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) di origine domestica, con nuovo calo (-3,1%) rispetto al dato già in discesa del 2022.
L’aggiornamento arriva direttamente dal nuovo rapporto del Centro di coordinamento (Cdc) Raee, il consorzio costituito dai sistemi collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee).
In attesa che venga aggiornato il rapporto annuale complessivo, riguardante i Raee domestici e non, il dato non avvicina di certo l’Italia al raggiungimento del target di raccolta individuato dall’Ue (65%, a fronte di un dato italiano fermo al 34,01% nel 2022).
Ma una lettura più approfondita del rapporto limita il danno. In questo caso la contrazione dei volumi di raccolta è infatti «determinata esclusivamente» dalla flessione a doppia cifra del raggruppamento 3 – Tv e monitor che dopo la crescita esponenziale del 2021 legata al bonus Tv, ha proseguito nella fisiologica parabola discendente registrando il -32,9% rispetto al 2022. In controtendenza con l’anno precedente, crescono invece tutti gli altri quattro raggruppamenti.
I Raee di R1- Apparecchi per lo scambio di temperatura con fluidi, crescono del 2,2%; i Raee R2 – grandi bianchi, segnano +3,8%; per i Raee R4 (IT, Consumer Electronics, apparecchi di illuminazione privati delle sorgenti luminose, PED e altro) l’andamento è +7,4%; per i Raee R5 (sorgenti luminose), +3,6%.
«Certo, è indubbio che gli incrementi dei volumi di grandi e piccoli elettrodomestici, di elettronica di consumo e delle sorgenti luminose avviati a riciclo non sono sufficienti a ridurre il gap che ancora separa l’Italia dal target di raccolta stabilito dall’Unione europea. Possono però rappresentare uno stimolo importante per tutta la filiera per continuare a fare ancora di più e per ambire a risultati sempre più performanti – commenta Alberto Canni Ferrari, presidente del Cdc – L’incremento dei piccoli Raee conferma l’efficacia delle attività di microraccolta e comunicazione, previste negli Accordi di programma e per le quali i produttori di Aee e i loro sistemi collettivi hanno assunto da diversi anni un impegno economico diretto che continua nel corso del 2024. In particolare, questi specifici investimenti sono parte dei finanziamenti complessivi mirati all’efficientamento del sistema destinati ai Comuni, che nel 2023 sono stati pari a oltre 28 milioni di euro».
Guardando infine alla ripartizione territoriale dei dati, nel 2023 sono solo sei le raccolte regionali a segno più: si tratta di quelle delMolise (+14,1%), seguita da Emilia Romagna (+5,4%),Abruzzo (+3,5%), Marche (+3,1%), Umbria (+2,7%) e Friuli Venezia Giulia (+1,8%).
Se invece si analizza l’andamento dei flussi di raccolta in termini di macroaree, si nota una frenata trasversale: Sud -8,3%, Nord -1,3%, Centro -1,1%.
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