Lo stesso anno da questa matrice sono stati ricavati 406 milioni di metri cubi di biogas. I numeri del volume “La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile” curato da Massimo Centemero, direttore Generale del Consorzio italiano compostatori
Il ruolo del biowaste in Italia è sempre più cruciale. Lo raccontano i dati contenuti nel libro La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile (Edizioni Ambiente), curato da Massimo Centemero, direttore Generale del Consorzio italiano compostatori, che raccoglie i contributi di numerosi esperti del settore ed è dedicato agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Globale 2030 delle Nazioni Unite.
Il libro “La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile” a cura di Massimo Centemero (Edizioni Ambiente)
Nel 2021 nel nostro Paese sono state trattate 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica, di cui ben 7,3 milioni provenienti dalla raccolta differenziata, che sono state trasformate in 2,1 milioni di tonnellate di compost, un fertilizzante organico che, nutrendo il suolo, compartecipa alla lotta contro il cambiamento climatico.
Sono stati ottenuti inoltre 406 milioni di metri cubi di biogas, valorizzati mediante la produzione di circa 440 GWh di energia elettrica, 125 GWh di energia termica e 136 milioni di metri cubi di biometano, utilizzabili sia per l’immissione in rete che per l’autotrazione, riducendo il ricorso alle fonti fossili.
“Come dimostrano i numeri, nel settore biowaste, l’Italia è un’eccellenza nel mondo, e l’obiettivo è portare la nostra esperienza anche in Europa – spiega Massimo Centemero – Il settore dei rifiuti organici è più che mai strategico per portare avanti gli obiettivi di transizione ecologica necessari per raggiungere la neutralità climatica del Continente e per affrontare alcune delle complesse crisi che stiamo vivendo, da quella climatica a quella energetica”.