I ritardanti di fiamma sono un gruppo di sostanze utilizzate per ridurre l’infiammabilità dei materiali, ad esempio mobili, elettronica, materiali da costruzione, auto e tessuti. Per molto tempo, queste sostanze sono state principalmente i cosiddetti ritardanti di fiamma bromurati, ma gli studi hanno rivelato che erano tossici e che si accumulavano nell’ambiente dove possono causare danni, squilibri ormonali, danni alla tiroide e al fegato, quindi alcuni di loro sono stati banditi. Ma anche le nuove sostanze sviluppate per sostituirli sembrano essere dannose, sebbene i loro effetti siano meno noti.
Lo studio “Transplacental transfer of plasticizers and flame retardants in fin whales (Balaenoptera physalus) from the North Atlantic Ocean”, pubblicato su Environmental Pollution da un team di ricercatori dell’Instituto de Diagnóstico Ambiental y Estudios del Agua (IDAEA- CSIC), guidato da Berta Sala dell’Universitat de Barcelona, e Gísli Víkingsson dell’Hafrannsóknastofnunar (Marine and Freshwater Research Institute islandese) che purtroppo è scomparso l’estate scorsa, ha riguardato tre tipi di questi nuovi ritardanti di fiamma – ritardanti di fiamma alogenati, esteri fosfatici organici e paraffine clorurate – e plastificanti e ha cercato di capire se queste sostanze si sono accumulate nelle balenottere comuni (Balaenoptera physalus) e sono state trasferite dalla madre al feto.
Durante il campionamento di routine dell’Hafrannsóknastofnunar effettuato sulle balene catturate dalla baleniera Hvals HF nell’estate del 2018, sono stati prelevati campioni dalla milza da 8 balenottere comuni gravide e dalla pinna dorsale dei loro feti. Le balenottere analizzate erano state catturate in un sito di alimentazione al lago dell’Islanda occidentale. Ne è risultato che «Ritardanti di fiamma alogenati e paraffine clorurate sono stati trovati nell’87,5% delle femmine e nel 100% dei loro feti, mentre gli esteri organofosfati sono stati trovati in tutte le femmine e nei feti. In generale, le concentrazioni di queste sostanze erano più elevate nei feti rispetto alle femmine, una caratteristica nota delle sostanze persistenti che si accumulano negli organismi».
Quindi, per la prima volta, nei feti dei mammiferi marini sono stati rilevati i ritardanti di fiamma e i plastificanti emergenti, dimostrando così il loro trasferimento transplacentare.
Precedenti studi ecotossicologici avevano dimostrato la tossicità dei composti analizzati, con potenziali effetti sinergici. Secondo i ricercatori, «Questi risultati dimostrano che i ritardanti di fiamma utilizzati oggi vengono trasmessi tra madre e feto a lungo raggio, il che richiede ulteriori ricerche sugli effetti di queste sostanze chimiche sulla biologia dei mammiferi marini. Sono necessarie ulteriori indagini per determinare gli effetti reali dell’esposizione a plastificanti e ritardanti di fiamma sui feti di balenottera comune, nonché il loro potenziale impatto sui cuccioli».
L’articolo Ritardanti di fiamma e plastificanti si accumulano nelle balenottere comuni e nei loro feti sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.