Col decreto n.20932 del 2 ottobre, la Regione Toscana ha autorizzato il mantenimento in esercizio della linea di termovalorizzazione da 45mila t/a ad oggi attiva nel Polo di recupero per rifiuti urbani di San Zeno (AR), gestito dalla partecipata pubblica Aisa impianti.
A un anno dalla quadra trovata con le principali realtà attive nella gestione rifiuti presenti nell’Ato sud, e dopo aver accolto i pareri favorevoli di Arpat, Usl Toscana sud est e Vigili del fuoco, la Regione ha stabilito le modalità con cui l’attuale linea di termovalorizzazione potrà rimanere attiva, contribuendo così a chiudere il cerchio dell’economia circolare sul territorio limitando al minimo – come indicato dalla gerarchia europea – il ricorso alla discarica.
La linea da 45mila t/a potrà restare attiva anche dopo che sarà realizzata la nuova linea di termovalorizzazione da 75mila t/a, prevista nel Piano industriale già approvato dalla Regione nel 2020, solo nei periodi di fermo di quest’ultima (per manutenzione, guasto o emergenza).
Non sarà quindi mai interrotta la produzione di energia e calore e tutti i reparti, dal compostaggio al biodigestore alla futura “fabbrica dei materiali” non dovranno più acquistare energia dalla rete durante il fermo della linea di recupero energetico.
«In termini economici – dichiarano da Aisa impianti – questo significa un risparmio netto di 2,2 milioni di euro perché si evita la demolizione di un reparto già performante, ma anche un risparmio di oltre 1 milione di euro all’anno per la collettività, derivanti dal fatto che, durante i fermi impianti per manutenzione, non si andrà più in discarica con gli scarti e non si acquisterà più energia elettrica dalla rete».
Il presidente della società, Giacomo Cherici, spiega che «ritrovare queste economie di scala e sinergie impiantistiche ci consente di proseguire nel piano di implementazione come autorizzato da Regione Toscana, senza impattare in tariffa come richiesto dai comuni soci, primo il Comune di Arezzo nella persona del sindaco Ghinelli. Altro motivo di soddisfazione è la capacità di abbattere ulteriormente i trasporti alleggerendo le strade da camion carichi di rifiuti e abbattendo l’emissione di CO2, polveri e altri inquinanti».
Senza la disponibilità di sufficienti impianti di prossimità lungo l’intero ciclo di gestione rifiuti, infatti, si alimenterebbe il “turismo” della spazzatura verso altre aree; un fenomeno che già oggi in Italia (per i soli rifiuti urbani) vale 68 mln di km l’anno, pari ai viaggi di 120mila camion a spese del clima (40mila ton di CO2) e del portafogli (75 mln di euro in più sulla Tari).
Nel frattempo, a San Zeno i lavori per l’ultimazione della linea di termovalorizzazione da 75mila t/a sono già iniziati: la linea per la riduzione degli ossidi di azoto è già completata, quella per la filtrazione dei fumi a buon punto; nei prossimi mesi inizierà l’allestimento della caldaia e del nuovo forno, i tempi previsti per l’ultimazione dei lavori sono nell’ordine dei 16-18 mesi.
«Le migliori risposte che l’azienda può dare al proprio territorio – conclude Cherici – sono la capacità di autofinanziarsi, incrementare la centrale e mantenere fuori dall’emergenza rifiuti la provincia di Arezzo. A questo si aggiunge oggi la capacità di generare altre risorse per poter sviluppare prima e meglio Zero spreco, quindi la comunità energetica locale e solidale e la Zero spreco card, uno strumento nuovo con cui potrà anche essere fatto il pieno di biometano oltre a numerose attività, dalla palestra alle necessità della persona».
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