Scapigliato ha completato la copertura (capping) provvisoria del “lotto 1” della discarica presente nell’omonimo Polo impiantistico, una parte dell’impianto dove i conferimenti di rifiuti sono ormai pressoché terminati, riducendo drasticamente gli impatti ambientali legate alle emissioni diffuse di biogas (composto prevalentemente da metano e anidride carbonica).
Per verificare i dati relativi alle emissioni, nelle scorse settimane Scapigliato ha commissionato una sessione di rilevazione che è stata effettuata su tutta la superficie della discarica, mediante 477 misure di flusso del biogas, derivato dalla naturale degradazione dei rifiuti organici in assenza di ossigeno. Il dato ottenuto è stato di 212 m3/hr: si tratta di una riduzione pari al 60% rispetto alle emissioni diffuse di biogas rilevate nel triennio 2019-2021 (524 m3/hr). Una performance destinata a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi, dato che saranno ampliate le superfici oggetto di copertura provvisoria.
«Le evidenze sperimentali osservate evidenziano che le opere di copertura provvisoria realizzate contengono in modo concreto le emissioni diffuse, e provvederemo a ridurle ulteriormente una volta terminate le attività residuali di coltivazione attualmente in corso – spiega Matteo Giovannetti, responsabile Gestione impianti di Scapigliato – La realizzazione della copertura porta anche ad una sostanziale riduzione della produzione di percolato dal corpo di discarica. Le prossime attività prevedono, inoltre, l’ampliamento della rete di drenaggio del percolato e aspirazione del biogas, con l’installazione di oltre 25 nuovi presidi che saranno collegati alle reti esistenti».
Oltre a permettere una drastica riduzione degli impatti ambientali, gli interventi posti in essere da Scapigliato garantiscono già oggi una maggiore produzione di energia rinnovabili da rifiuti. Il biogas che si forma in discarica è infatti un combustile rinnovabile e CO2 neutrale, in quanto non proviene da combustibili fossili ma dalla degradazione di rifiuti organici (come gli scarti di cucina).
Al di fuori della discarica questi rifiuti organici, degradandosi, rilascerebbero liberamente gas serra in atmosfera; all’interno della discarica invece è possibile controllare questo processo, captando gran parte del biogas e limitando dunque l’impatto sul clima.
A Scapigliato lo stato attuale nell’efficienza di captazione, ottenuto dal rapporto tra biogas captato e biogas prodotto, è stimato attorno all’84%: si tratta di un aumento significativo rispetto agli anni precedenti, in cui il lotto 1 della discarica era in fase operativa, arrivando a una performance oggettivamente molto elevata rispetto a discariche analoghe come dimensioni, età e tipologia di rifiuti conferiti. In questo modo, parallelamente al livello di captazione è cresciuta anche la produzione di energia rinnovabile.
«Nei prossimi anni, non appena il corpo della discarica si sarà assestato, Scapigliato – conclude Giovannetti – procederà con i lavori di copertura definitiva del sito attraverso la posa in opera di strati impermeabili e, sopra questi, di un metro di terreno vegetale, che consentirà il rinverdimento di tutta la sommità della discarica, così da renderla morfologicamente e visivamente omogenea alle colline adiacenti».
Il presidio ambientale sulla discarica infatti rimarrà attivo per molto tempo anche dopo che il conferimento di rifiuti sarà del tutto esaurito: le disposizioni di legge prevedono per ogni impianto di discarica un’attenta fase di post-gestione per almeno trent’anni, in modo da scongiurare il rischio d’inquinamento anche una volta che le attività dell’impianto si saranno fermate.
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