Secondo due briefing pubblicati oggi dall’European environment agency (EEA), che analizzano gli sviluppi dei volumi di consumo in Europa e esaminano le opportunità per rendere i consumi delle famiglie più circolari e sostenibili, «Il consumo non sostenibile in Europa e oltre è uno dei principali motori del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento». L’EEA evidenzia che «I guadagni di efficienza nella produzione hanno ridotto alcuni impatti ambientali, ma è improbabile che da soli portino il consumo europeo a un livello sostenibile. Sarà necessaria una trasformazione più profonda dei modelli di consumo».
I due briefing sono supportati dal più dettagliato “ETC CE Report 2023/8 Consumption and the environment in Europe’s circular economy” pubblicato dall’European Topic Centre on Circular Economy and Resource Use dell’EEA.
Il primo briefing, “Environment and climate pressures from household consumption in Europe”, dimostra che «La maggior parte delle pressioni ambientali derivanti dai consumi delle famiglie in Europa non è cambiata in modo significativo dal 2000 al 2019: le emissioni di gas serra e di inquinanti atmosferici sono diminuite, ma l’uso di suolo, materiali e acqua è aumentato o è rimasto relativamente stabile. Nello stesso periodo, i consumi delle famiglie nell’Ue sono aumentati del 26%, con circa tre quarti della spesa destinata a cibo, alloggio e servizi».
Il briefing EEA evidenzia che «Gli attuali trend consumo in Europa non sono sostenibili poiché i guadagni di efficienza nella catena del valore della produzione non sembrano essere sufficienti a compensare i crescenti livelli di consumo nel lungo periodo. Inoltre, molti ecosistemi sono già sotto pressione, oltre la loro capacità di rigenerazione».
Il secondo briefing, “Conditions and pathways for sustainable and circular consumption in Europe”, sottollinea che «Il passaggio a un’economia più circolare in Europa, con più riutilizzo, meno sprechi e maggiore considerazione per la biodiversità, può ridurre notevolmente gli impatti negativi dei nostri consumi». Ma avverte che «Questo richiede politiche forti, nuovi modelli di business e cambiamenti nei modelli di consumo».
In partucolare, l’EEA specifica che «E’ possibile ridurre le pressioni e gli impatti spostando il consumo su prodotti e servizi che utilizzano meno materiali o risorse rinnovabili e riciclate; consumando meno attraverso, ad esempio, una maggiore durata dei prodotti o condividendo modelli che possono ridurre la domanda di nuovi prodotti; potenziando il design circolare del prodotto che consenta un uso più lungo e riparazioni, riutilizzo e riciclaggio più facili».
L’articolo Serve più economia circolare per rendere sostenibile il consumo europeo sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.