Quando si parla di economia circolare e riciclo efficace, la Norvegia è sempre citata come esempio virtuoso. Il suo sistema di restituzione del deposito (Deposit Return Scheme, DRS) è considerato tra i più efficaci al mondo, con un tasso medio di restituzione dei contenitori per bevande pari al 92,3% nel 2023. Un risultato straordinario, frutto di un modello ben progettato, incentivante e culturalmente radicato.

La Norvegia ha iniziato a lavorare sulla restituzione dei contenitori già nel 1902, con l’introduzione di bottiglie in vetro riutilizzabili. Negli anni ‘70 ha fatto un salto tecnologico con i primi distributori automatici inversi (RVM), che permettono ai cittadini di restituire bottiglie e lattine in modo comodo e veloce. Il sistema attuale è nato nel 1999 ed è gestito da Infinitum, una società privata senza scopo di lucro, controllata da produttori e rivenditori.

Come funziona il DRS norvegese

Ogni consumatore paga un piccolo deposito quando acquista una bevanda: 2 NOK (circa 0,20 euro) per contenitori fino a 0,5 litri e 3 NOK (circa 0,30 euro) per quelli più grandi. Questi importi vengono restituiti quando il contenitore vuoto viene riportato in uno degli oltre 15.000 punti di raccolta, tra manuali e automatizzati. Il sistema accetta bottiglie in PET o HDPE e lattine in alluminio o acciaio, tutte dotate di etichettatura conforme.

Infinitum gestisce l’intero sistema, compresi 3.900 RVM in 3.500 sedi, 35 hub logistici e 5 impianti di trattamento. Ma il vero punto di forza è la partecipazione volontaria e massiccia di produttori e consumatori. Le aziende versano una tassa ambientale che si riduce al crescere del tasso di restituzione dei loro contenitori: se raggiungono il 95%, sono esentati. Una motivazione economica che si traduce in azione concreta.

Il sistema prevede bonus per i rivenditori che utilizzano RVM compattanti (che schiacciano le bottiglie, riducendo i costi logistici), donazioni volontarie del deposito a enti benefici e persino estrazioni a premi. Iniziative che stimolano i cittadini a partecipare con entusiasmo. Non a caso, oltre il 92% dei norvegesi dichiara di avere fiducia nel DRS e di essere motivato a riciclare per senso civico e ambientale.

Gi impatti ambientali

Nel 2023, sono stati restituiti più di 1,54 miliardi di contenitori, pari a 13.000 tonnellate di alluminio e 21.000 tonnellate di plastica riciclate meccanicamente. Solo l’1% dei contenitori sfugge al riciclo e la maggior parte dei rifiuti spiaggiati sulle coste norvegesi proviene da altri Paesi. In pratica, i norvegesi non solo riciclano, ma si indignano se una bottiglia nuova non è nel circuito del DRS.

Pur non facendo parte dell’Unione Europea, la Norvegia ha già raggiunto gli obiettivi della direttiva UE sulla plastica monouso, che prevede una raccolta del 90% entro il 2029. Con infrastrutture solide, incentivi efficaci e un forte senso civico, il DRS norvegese mostra come la sostenibilità possa diventare parte integrante della quotidianità. Un modello che potrebbe (e dovrebbe) ispirare molti altri Paesi europei.

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Fonte: Tomra

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