Nella notte di mercoledì 25 ottobre l’abbattimento di due droni russi nei pressi della centrale nucleare di Khmelnytsky ha provocato distruzione di oltre 20 finestre di edifici dell’impianto e procurato lievi danni alle rete elettrica. Silvia Scarpato, esperta dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, ci ha spiegato perché questi siti non sono pensati contro attacchi bellici diretti e quali potrebbe essere le ricadute per per il paese e per l’Italia nel caso di un eventuale incidente.
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