Oggi in Europa si producono 15 miliardi di metri cubi di biogas e 3 miliardi di metri cubi di biometano, entrambi dati in rapida crescita: il biogas è il frutto della digestione anaerobica dei nostri rifiuti organici, che possiamo così utilizzare per produrre elettricità. Una volta purificato, il biogas può anche trasformarsi in biometano, l’analogo rinnovabile del gas naturale che oggi importiamo a tutta forza dalla Russia (e non solo).
Non è dunque difficile intuire perché questa sia una partita fondamentale per incrociare la lotta alla crisi climatica con quella all’indipendenza energetica dalle energie fossili. Una partita in cui da oggi l’Italia potrà avere più voce in capitolo: alla vicepresidenza dell’Eba, l’associazione europea del biogas, è stato appena nominato l’italiano Piero Gattoni, da oltre un decennio presidente del Consorzio italiano biogas (Cib).
«Ringrazio il board per questo importante riconoscimento, che premia il lavoro svolto in questi anni dal Cib nel diffondere in Europa le buone pratiche e lo sviluppo del nostro modello del Biogasfattobene – commenta Gattoni – In questo momento di definizione delle politiche strategiche del prossimo decennio, l’azione europea è determinante per promuovere lo sviluppo di energia rinnovabile e la transizione agroecologica per superare l’attuale crisi alimentare ed energetica senza derogare nel percorso del Green deal per fronteggiare la crisi climatica in atto».
In un simile contesto gli obiettivi già definiti per l’ulteriore crescita di biogas e biometano sono ambiziosi, ma vanno ancora messi a terra: «Il piano RePowerEu presentato dalla Commissione europea vede tra i protagonisti proprio la produzione di biogas e biometano, riconoscendo nella digestione anaerobica una tecnologia in grado di dare una spinta importante per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e accelerare la transizione verde. Il prossimo triennio sarà determinante per porre le basi normative e politiche affinché il nostro settore possa raggiungere il traguardo produttivo di 35 miliardi di metri cubi di biometano previsti dal piano, pari al 15% dell’attuale consumo europeo di gas naturale», conclude Gattoni.
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