Intelligente, autoalimentato e antispreco, il confezionamento del futuro potrebbe sfruttare le palline di silice, ma per uno scopo diverso da quello a cui siamo abituati (ovvero l’assorbimento dell’umidità): quando sfregano tra loro, infatti, le palline generano energia, e questa energia può essere utilizzata per monitorare in tempo reale lo stato di conservazione dei cibi contenuti nel packaging.
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