La commissione Ambiente del Consiglio regionale della Toscana ha dato stamani parere favorevole, espresso a maggioranza, al Piano regionale dell’economia circolare.
L’iter legislativo proseguirà ora in seno all’Aula del Consiglio regionale, all’interno della seduta convocata per la mattinata di mercoledì 27 settembre – con ripresa pomeridiana ed eventuale prosecuzione notturna –, dove si attende l’adozione dell’atto.
Sono invece annullati tutti gli appuntamenti istituzionali del Consiglio previsti per la giornata di domani, in occasione dei funerali di Stato del presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano; la decisione è stata presa sempre stamattina dalla Conferenza di programmazione dei lavori d’Aula, in osservanza del lutto nazionale.
Per questo motivo slitta di un giorno l’esame del Piano regionale, previsto inizialmente per domani; dopo l’attesa approvazione del documento inizieranno poi a decorrere sessanta giorni per osservazioni e dibattito, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione definitiva entro i primi di dicembre.
Si concluderebbe così una pausa lunga cinque anni – il Piano regionale rifiuti e bonifiche era atteso dalla passata Giunta nel 2018 –, arrivando a compimento gli sforzi profusi dall’assessora all’Ambiente Monia Monni sin dal 2021 per la redazione del Piano atteso adesso all’esame del Consiglio.
Da qui passa (o meno) la possibilità della Toscana di rispettare il più recente normativo europeo sull’economia circolare recepito dal Governo, e soprattutto quella di avviare un modello di gestione dei rifiuti che possa minimizzare il ricorso agli smaltimenti in discarica.
Tra lo scenario inerziale (in assenza di Piano) e quello programmatico c’è infatti una differenza molto marcata. Nel primo caso al 2028 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani si fermerebbe al 65%, contro il 75% dello scenario programmatico; riciclo dei rifiuti urbani 44% vs 65%; rifiuti urbani in discarica 36% vs 1%.
Soprattutto, nello scenario inerziale verrebbero smaltiti in discarica 10,8 mln di tonnellate di rifiuti (urbani e speciali), mentre in quello programmatico il dato si fermerebbe a 8,3 mln di ton.
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