Sono circa 100mila le tonnellate di rifiuti che dovranno essere rimossi dai territori dei Comuni più colpiti dall’alluvione che ha attraversato la Toscana tra il 2-3 novembre, uno sforzo che vede in prima fila Alia in qualità di gestore dei servizi d’igiene urbana nell’Ato centro.
Dalla società informano che sono attualmente in funzione 52 camion con ragno, 22 mezzi con vasche da 3,5 tonnellate, 50 equipaggi dedicati alla rimozione dei rifiuti ingombranti, mentre sono in arrivo altri mezzi che, insieme alle risorse messe a disposizione dalla Protezione civile.
Tutte le amministrazioni comunali coinvolte hanno individuato le aree pubbliche di stoccaggio, in cui possono essere scaricati i rifiuti raccolti sia da Alia che dai cittadini che decidono di trasportali in maniera autonoma e ai quali viene ribadita la richiesta di separare, per quanto possibile, i Raee – ovvero i rifiuti elettrici ed elettronici – dai non Raee.
Dalle aree pubbliche di stoccaggio sono poi in corso trasporti massivi verso lo stabilimento Alia a Prato in via Paronese, aperto con modalità no-stop, e in prospettiva – questo è l’obiettivo – anche verso le discariche i cui gestori stanno prendendo parte al tavolo aperto in Regione, e dal quale dovrà emergere l’indicazione delle disponibilità giornaliere delle varie strutture.
Resta naturalmente possibile, per i cittadini, anche il conferimento dei rifiuti alluvionati nei Centri di raccolta vicini alle zone più colpite, la cui mappa completa con relativi orari è consultabile sul sito web www.aliaserviziambientali.it (nell’area ‘Emergenza alluvione’ sono disponibili tutte le informazioni di servizio).
Rimane intanto problematica la situazione degli impianti di Alia, a partire dall’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Case Passerini, in cui vengono trattate circa 80mila tonnellate all’anno di rifiuto urbano residuo, che è stato completamente allagato dall’evento alluvionale.
Al momento l’impianto non è accessibile e non è quindi possibile quantificare con precisione né i danni né tempi certi di ripristino che comunque non saranno inferiori a 45 giorni; la conseguenza è che almeno 10mila tonnellate di rifiuti dovranno essere dirottate in impianti che si trovano fuori dai confini dall’Ato Toscana centro.
Anche la discarica di Case Passerini è allagata. In particolare, è stato colpito l’impianto biologico di depurazione del percolato, che tratta annualmente 40mila metri cubi per cui, anche in questo caso, non sono al momento quantificabili né i danni né tempi certi di ripristino che comunque non saranno inferiori a 60 giorni. Il problema comporterà, tra l’altro nel periodo stagionale più critico per la gestione del percolato, la necessità di trovare nuovi impianti di conferimento per almeno 10mila metri cubi di materiale.
Difficoltà, infine, anche per l’inceneritore di Montale che al momento ha chiuso i conferimenti e verso il quale Alia dirotta circa 50mila tonnellate di rifiuti urbani all’anno, che dovranno quindi prendere un’altra strada.
Questo l’elenco delle aree pubbliche di stoccaggio rifiuti individuate dai Comuni:
A Prato l’area che si trova di fronte al palazzetto dello sport di Maliseti; a Montemurlo l’area di fronte al campo sportivo Nelli in piazza Oglio e l’area di parcheggio pubblico in via Udine; a Vaiano l’area di fronte a via Borgonuovo, la piazza di fronte a via Fattori e l’area in via del Ponte Vecchio a Gamberame; a Cantagallo l’area in via Val di Bisenzio in località Carmignanello; a Campi Bisenzio il parcheggio pubblico in via Einstein e l’area che si trova all’intersezione fra via Chiella e via Tosca Fiesole; infine a Quarrata la piazza Adimaro Ricotti.
L’articolo In Toscana la carenza d’impianti disponibili rallenta la gestione dei rifiuti dell’alluvione sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.