Nel 2024 erano stati 698. Il Nord mantiene il primato con 424. Tra le new entry Nuoro. Cesena miglior capoluogo di provincia 100% Gpp. I dati della XXXII edizione di “Comuni Ricicloni” di Legambiente presentati all’Ecoforum

I Comuni rifiuti free in Italia sono 663, l’8,4% su un totale di 7.896 comuni italiani. Un numero in calo del 5% rispetto al 2024, anno in cui i Comuni rifiuti free erano stati 698. Il dato emerge dalla XXXII edizione di “Comuni Ricicloni” di Legambiente, presentato a Roma il 2 luglio nella seconda giornata di lavori dell’Ecoforum nazionale dell’economia circolare organizzato dall’associazione ambientalista, Kyoto Club e La Nuova Ecologia in collaborazione con Conai e CONOU e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e della Regione Lazio.

I 663 Comuni Rifiuti free mantengono una produzione pro capite di rifiuto indifferenziato avviato a smaltimento al di sotto dei 75 kg/ab/anno. Restano marcate le differenze tra nord, sud e centro. Il Nord mantiene il primato con 424 Comuni rifiuti free nonostante il lieve calo registrato (erano 434 nel 2024), seguito dal Sud con 209 comuni rifiuti free (erano 231 nel 2024) che sembra essersi adagiato sui buoni risultati raggiunti da alcune regioni. Il Centro Italia conferma, invece, il suo immobilismo e conta appena 30 comuni rifiuti free (33 quelli nel 2024). A livello regionale il Veneto, pur contando 12 comuni Rifiuti Free in meno rispetto alla passata edizione, si conferma anche quest’anno regione leader con più comuni rifiuti free (161, il 28,8% sul totale dei comuni veneti), seguita sempre da Lombardia (107, il 7,1% sul totale dei comuni lombardi) e la Campania (84, ossia il 15,3% sul totale dei comuni campani). Quest’ultima risulta essere la prima regione del Sud per comuni rifiuti free.

Comuni rifiuti free: new entry e conferme

Tra i capoluoghi comuni rifiuti free 2025 vincitori assoluti, si segnala la new entry città di Nuoro insieme agli “storici” Treviso, Pordenone e Trento. Per la categoria “comuni rifiuti free sotto i 5mila abitanti, si distinguono come vincitori assoluti: Liscia (CH), Ripacandida (PZ), Lattarico (CS), Felitto (SA), Mordano (BO), Moimacco (UD), Sant’Ambrogio sul Garigliano (FR), Riccò del Golfo di Spezia (SP), Foresto Sparso (BG), Monteleone di Fermo (FM), Montefalcone nel Sannio (CB), Pietra Marazzi (AL), Leporano (TA), Tonara (NU), Castel di Lucio (ME), Terre d’Adige (TN), Calvi dell’Umbria (TR), Chambave (AO), Possagno (TV). Per la categoria tra i 5mila e i 15 abitanti: San Vito Chietino (CH), Casali del Manco (CS), Cimitile (NA), San Prospero (MO), Chions (PN), Sacrofano (RM), Luni (SP), Villongo (BG), Sennori (SS), San Giuseppe Jato (PA), Capraia e Limite (FI), Altopiano della Vigolana (TN), Mareno di Piave (TV). Per la categoria “comuni sopra i 15mila abitanti”, vincitori assoluti sono: Ottaviano (NA), Nonantola (MO), Azzano Decimo (PN), Genzano di Roma (RM), Carugate (MI), Monserrato (CA), Misilmeri (PA), Monsummano Terme (PT), Pergine Valsugana (PN), Vedelago (TV).

Osservatorio Appalti Verdi: gli ultimi dati

Per la prima volta Legambiente insieme all’Osservatorio Appalti Verdi ha premiato all’Ecoforum quei comuni particolarmente attenti all’applicazione di GPP E CAM. Due le menzioni 2025 assegnate: quella al comune di Cesena come miglior capoluogo di provincia 100% GPP e il comune di Bareggio (Mi) come miglior performance tra i comuni non capoluogo per aver raggiunto il 95%GPP.

L’ottimo risultato ottenuto dalle due amministrazioni nel monitoraggio dell’Osservatorio Appalti Verdi sull’applicazione del Green Public Procurement e dei Criteri Ambientali Minimi nelle procedure di acquisto di lavori, servizi e forniture negli appalti 2024, è stato raggiunto nel caso di Cesena per avere applicato tutti e sei i criteri del GPP disponibili (conoscenza del GPP, formazione, monitoraggio degli acquisti, criteri sociali, gender procurement e istituzione di un referente per il GPP) e per aver applicato correttamente in tutti i 14 prodotti e servizi acquistati nell’anno solare 2024 i relativi CAM. Per quanto riguarda il Comune di Bareggio è stato premiato per aver applicato in tutti i 18 prodotti o servizi acquisiti dall’amministrazione i CAM disponibili e per aver applicato 5 dei 6 criteri disponibili legati al GPP. Dati che, complessivamente, hanno permesso per Cesena di raggiungere un indice di performance 100% GPP e per il Comune di Bareggio un indice di performance del 95%.

Un percorso virtuoso a fronte di un dato medio di performance per i capoluoghi di provincia pari al 75% (ottenuto su un campione di 47 amministrazioni) e di un dato medio per i comuni non capoluogo pari a 55% (su un campione di 538 amministrazioni), a dimostrazione che tanto le amministrazioni più grandi e strutturate quanto quelle più piccole possano fare da traino verso una transizione sostenibile degli acquisti della pubblica amministrazione.

“Dalla fotografia scattata da Comuni ricicloni 2025 – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – emerge l’importanza di mantenere alta l’attenzione. A fronte di un’adesione in termici numerici analoga a quelli delle edizioni precedenti, i numeri dei comuni rifiuti free sono infatti in calo. Se da un lato va riconosciuto l’impegno portato avanti da tante amministrazioni virtuose, dall’altra lato è importante che ci sia una svolta che necessariamente deve arrivare dai centri più grandi e dalle città, ancora troppo latitanti dalle classifiche dei migliori. Serve, inoltre, un’attenzione per le filiere strategiche, come quella tessile e dei RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, per garantire sostenibilità e sicurezza economica. Questi settori influenzano l’ambiente, l’occupazione e la competitività industriale. Promuovere economia circolare e innovazione in queste filiere riduce l’impatto ecologico e rafforza l’autonomia produttiva. Una gestione efficace contribuisce a uno sviluppo più resiliente e responsabile”.

Applicazione di Gpp e Cam

Secondo i dati delll’VIII Rapporto realizzato dall’Osservatorio Appalti Verdi su 585 amministrazioni al centro dell’indagine (di cui 538 comuni non capoluogo e 47 capoluoghi di provincia) l’indice medio di performance complessivo si attesta al 56%, tenendo conto sia dell’applicazione dei Criteri ambientali minimi (Cam) nei bandi di gara del 2024, sia dell’adozione di politiche in grado di ampliare la portata e l’efficacia del Green public procurement (Gpp). I dati sono visualizzabili anche sulla mappa presente sul sito dell’Osservatorio Appalti Verdi.

“Gestire correttamente i rifiuti – aggiunge Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – non significa solo migliorare l’ambiente urbano, ma anche gettare le basi per una pubblica amministrazione più sostenibile in tutti i suoi ambiti. A tal riguardo l’adozione del Green Public Procurement, con l’acquisto consapevole di beni e servizi, rappresenta un’altra leva strategica per promuovere la transizione ecologica nelle città, supportando scelte responsabili a livello territoriale. Per questo quest’anno nell’ambito dell’Ecoforum abbiamo deciso di premiare con due menzioni due comuni particolarmente attenti all’applicazione di Cam e Gpp”.

Tra i capoluoghi di provincia 100% Gpp, oltre a Cesena, ci sono anche Padova e Milano, mentre Roma, Cremona e Ravenna raggiungono il 95%. Tutti e sei i capoluoghi citati hanno istituito la figura del referente Gpp. Anche tra i comuni non capoluogo emergono ottimi risultati, suddivisi per fascia demografica: oltre Bareggio (MI), nella categoria dei comuni tra 10.000 e 25.000 abitanti, con un indice medio del 95%, si distinguono Celle Ligure (SV), tra i 5.000 e 10.000 abitanti, con una performance del 100%; Arcidosso (GR), sotto i 5.000 abitanti, con una performance media del 90%; Merano (BZ), nella fascia dei comuni con oltre 25.000 abitanti, è tra le migliori performance con l’85% di applicazione del GPP. Infine, sia Bareggio sia Celle Ligure hanno istituito il referente per il GPP, un elemento chiave per consolidare e promuovere politiche di acquisto sostenibili a livello locale. Rispetto ai punti da migliorare nell’applicazione di Cam E Gpp, l’Osservatorio Appalti Verdi sottolinea l’importanza del monitoraggio degli acquisti verdi e della nomina del referente Gpp. Ad oggi solo il 5% dei comuni oggetto dell’indagine ha dichiarato di monitorare i propri acquisti verdi, percentuale che sale al 21% tra i capoluoghi; mentre appena il 4% ha nominato un referente Gpp, dato che si attesta al 9% tra i capoluoghi.

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