Il ministero della Transizione ecologica (Mite) ha dato il via libera definitivo – dopo che l’ok della Commissione Ue era già arrivato lo scorso 8 agosto – al cosiddetto decreto Biometano, che attua quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) a sostegno di questa fonte energetica rinnovabile, per promuoverne lo sviluppo favorendo la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas agricolo esistenti.
L’aiuto sarà concesso cumulativamente sotto forma di sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,7 miliardi di €, e tariffe di incentivazione, con un bilancio stimato di 2,8 miliardi di € (da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni).
«È un risultato importante che dovrebbe dare nuovo slancio alle iniziative della filiera del biogas e del biometano agricolo. Ora attendiamo la pubblicazione del testo per avere il quadro di riferimento chiaro – commenta Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas (Cib) – È necessario non fermarsi e accelerare con l’adozione dei criteri attuativi del decreto e l’apertura delle prime aste per permettere alle aziende agricole del settore di avviare gli investimenti il più velocemente possibile. La crisi energetica in atto impone un rapido cambio di passo verso un mix nazionale sempre più rinnovabile. La produzione di biometano è in questo senso un asset strategico per conseguire questo ambizioso obiettivo nel minor tempo possibile, contribuendo alla sicurezza energetica del Paese. Auspichiamo che il decreto venga pubblicato al più presto in Gazzetta ufficiale per poter sbloccare l’avvio delle prime procedure».
Grazie allo sviluppo del biometano, il nostro Paese (già secondo in Europa per produzione di biogas e tra le principali al mondo) potrà raggiungere l’obiettivo di oltre 4 miliardi di metri cubi di biometano al 2026, pari a circa il 30% dell’obiettivo del nostro Governo di sostituzione delle forniture di gas naturale importato dalla Russia, che permetterebbe di ridurre l’utilizzo dei gas a effetto serra di oltre l’80%.
L’adozione del decreto, che entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, permetterà l’avvio delle prime procedure entro la fine del 2022.
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