Il 20 novembre, il direttore generale dell’International atomic energy agency (Iaea) Mariano Grossi, ha nuovamente confermato che «I ripetuti bombardamenti sul sito della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya (ZNPP) ieri sera e questa mattina hanno danneggiato edifici, sistemi e attrezzature, con alcune delle esplosioni avvenute vicino ai reattori».
Il team di esperti dell’AIEA prevede di condurre oggi una valutazione dell’impatto dei bombardamenti sul sito nucleare.
L’agenzia ufficiale russa Tass, citando il consigliere del direttore generale della società statale russa per l’energia nucleare Rosenergoaton, Renat Karchaa, accusa: «Le forze armate ucraine hanno bombardato questa domenica il blocco speciale №2 della centrale elettrica di Zaporozhya, dove è immagazzinato il combustibile nucleare fresco. Colpi sono stati registrati anche nell’area di stoccaggio del carburante per container secchi».
Karchaa ha rivelato che «La costruzione di strutture di rinforzo, come muri di cemento, è attualmente in corso. E’ una fortuna che, al momento del bombardamento , fossimo riusciti a stabilire queste strutture a un’altezza sufficiente. Dopo il bombardamento non ci sono state emissioni di radiazioni e che le misurazioni delle radiazioni nell’impianto sono normali».
Secondo Karchaa, solo sabato il perimetro dell’impianto, non la zona industriale e altri territori adiacenti, è stato colpito 12 volte e 6 bombe hanno colpito una vasca che fa parte del sistema di refrigerazione dell’impianto, 2 l’area di confinamento delle scorie nucleari e 3 nell’area del posto di controllo. L’esponente di Rosenergoaton ha sottolineato che «Attacchi di questo tipo possono causare la contaminazione nucleare dell’area».
Mentre i russi accusano gli ucraini di bombardare la centrale nucleare occupata per innescare una catastrofe nucleare e gli ucraini accusano i russi di autobombardarsi per dar la colpa all’esercito ucraino di un incidente nucleare, le Grossi ha descritto il bombardamento – uno degli episodi più intensi degli ultimi mesi – come «Un’altra “close call” per la più grande centrale nucleare d’Europa, ora situata nel mezzo di una zona di guerra».
L’Iaea dice che «I livelli di radiazioni nel sito sono rimasti normali e non ci sono state segnalazioni di vittime. Anche gli alimentatori esterni dello ZNPP, che sono stati messi fuori uso più volte durante il conflitto, non sono stati colpiti».
L’ultimo bombardamento su Zaporizhzhya è iniziato intprno alle 18,00 del l 19 novembre ed è ripreso il 20 novembre alle 9:15, con più di una dozzina di esplosioni in 40 minuti. Nel pomeriggio di ieri il team dell’Iaea presente nella ZNPP ha detto che «L’area era di nuovo tranquilla. La direzione del sito ha segnalato danni in diversi punti, tra cui un edificio di stoccaggio e di rifiuti radioattivi, sistemi di irrigazione del bacino di raffreddamento, un cavo elettrico a uno dei reattori, serbatoi di stoccaggio della condensa e a un ponte tra un altro reattore e il suo edificio ausiliario».
Grossi ha ricordato che «Ancora una volta, siamo stati fortunati che non si sia verificato un incidente nucleare potenzialmente grave. La prossima volta potremmo non essere così fortunati. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per assicurarci che non ci sia una prossima volta». Poi ha ribadito la sua richiesta di «Misure urgenti per proteggere lo ZNPP e prevenire un incidente nucleare durante l’attuale conflitto in Ucraina, Non mi arrenderò finché questa zona non sarà diventata realtà. Come dimostra l’apparente bombardamento in corso, è più che mai necessario».
Il direttore generale dell’Iaea ha detto di aver avuto ieri consultazioni con i leader mondiali sugli ultimi bombardamenti allo ZNPP e ha insistito sul fatto che «L’accordo e l’attuazione di una zona di protezione e sicurezza nucleare attorno allo ZNPP debba avvenire ora. Anche se non vi è stato alcun impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza e protezione nucleare dell’impianto, i bombardamenti si sono avvicinati pericolosamente a loro. Stiamo parlando di metri, non di chilometri. Chiunque stia bombardando la centrale nucleare di Zaporizhzhya, sta scherzando con il fuoco, sta correndo enormi rischi e giocando d’azzardo con la vita di molte persone».
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