«L’economia circolare, intesa come un nuovo modello di produzione e consumo volto all’uso efficiente delle risorse e al mantenimento circolare del loro flusso nel Paese, minimizzandone gli scarti, costituisce una sfida epocale che punta all’eco-progettazione di prodotti durevoli e riparabili per prevenire la produzione di rifiuti e massimizzarne il recupero, il riutilizzo e il riciclo per la creazione di nuove catene di approvvigionamento di materie prime seconde, in sostituzione delle materie prime vergini».

Inizia così la Strategia nazionale per l’economia circolare, il documento programmatico approvato nei giorni scorsi dal ministero della Transizione ecologica dopo un iter iniziato oltre un lustro fa. Un quadro di riferimento che pone subito in chiaro l’accento pratico che è necessario per la messa a terra dell’economia circolare: un concetto ormai assai fertile nel dibattito pubblico e politico ma ancora poco praticato, tant’è che la circolarità dell’economia italiana è stimata ancora al 21,6%.

Da qui la particolare importanza dell’International school in circular economy project management, il corso in partenza a settembre – co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, e resto gratuito per i 20 partecipanti che saranno selezionati –,  che vede l’Università di Ferrara capofila con partner del calibro di Wuppertal Institut, Centoform e Athens University of Economics and Business.

Molti i temi che saranno al centro del corso, suddivisi nei seguenti moduli: Sustainable development and industrial production; Introduction to circular economy; Environmental legislation; Energy performance; Redesigning products and new business models for services; The economic evaluation of environmental innovation projects (CA analysis); Life cycle thinking and analysis; Circular economy project management; Project financing; Budgeting; Physical-financial monitoring and risk management, Corporate social responsibility; Circular economy in productive processes – companies’ best practices.

Temi che saranno affrontati grazie a un corpo docente di livello, a partire dall’economista ambientale Massimiliano Mazzanti, direttore del Centro per la ricerca sull’economia circolare, l’innovazione e le Pmi (Cercis), nato proprio all’Università di Ferrara.

Il corso si snoderà lungo 128 ore di lezione, 88 delle quali a distanza (dal 12 al 30 settembre) mentre 40 saranno in presenza all’Ateneo ferrarese (dal 3 al 14 ottobre). Per maggiori informazioni sul corso e per inviare la propria candidatura a partecipare è possibile rivolgersi all’indirizzo cercis@unife.it.

L’articolo Al via (gratis) la scuola internazionale per la gestione di progetti sull’economia circolare sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.