Dall’ANSA del 6 settembre si leggeva: “Solvay e il fondo Bluebell Capital fanno la pace dopo che il gruppo chimico belga ha annunciato un piano per ridurre lo sversamento di residui di calcare in mare nel suo stabilimento di Rosignano, in provincia di Livorno, e l’intenzione di investire nel lungo termine in un nuovo processo globale di produzione del carbonato di sodio, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e azzerare lo scarico di residui entro il 2050.”
“La nostra principale preoccupazione era la produzione di carbonato di sodio a Rosignano e i recenti annunci di ridurre significativamente lo scarico di materiali solidi direttamente in mare e accelerare gli investimenti per reinventare il processo di produzione di carbonato di sodio con tutti i suoi benefici ambientali sono grandi passi avanti” ha dichiarato il co-fondatore di Bluebell, Giuseppe Bivona. (ANSA).
Il 7 settembre già altri si precipitano a parlare attribuendosi meriti (forse giusti, noi non lo sappiamo).
Una cosa certa è che va dato atto a Maurizio Marchi e Medicina Democratica del lungo impegno suo personale e dell’associazione di cui fa parte, se in questi anni è sempre stato tenuto acceso un faro sullo stabilimento Solvay di Rosignano ed in particolare sui residui scaricati in mare.
Lo stesso impegno di Bluebell Capital nonché delle altre associazioni ambientali devono a Maurizio Marchi larga parte delle loro conoscenze, come me, in qualità di presidente del circolo Legambiente Costa Etrusca, devo a lui molte delle conoscenze acquisite sullo stabilimento Solvay di Rosignano.
Ciò detto aspettiamo di vedere se dagli annunci si passerà ai fatti: “I nostri piani dimostrano l’inarrestabile ambizione della nostra squadra in direzione della neutralità carbonica e di processi più sostenibili” ha dichiaro Ilham Kadri, ceo di Solvay, che a Rosignano investirà 15 milioni di euro”. Noi di Legambiente Costa Etrusca ci auguriamo di non dover aspettare il 2050 per vedere il cambiamento anche perché siamo sicuri che se volessero potrebbero dare una vera svolta in tempi brevi e su molti fronti…dall’acqua, al sale e forse anche al calcare…non solo per non gettare più in mare i suoi residui di lavorazione.
Potrebbero installare anche dei generatori eolici accanto alle ciminiere e torri di raffreddamento…produrre idrogeno pulito..ecc.ecc. Lo scrivevamo già nel 2018.
di Angelo Ferrara
Presidente Legambiente Costa Etrusca
L’articolo Cambiamento in Solvay? sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.