Giorgio Riva, classe 1987 è il nuotatore che il 23 maggio inizierà da Patresi (Comune di Marciana) il “Giro completo dell’Isola d’Elba a Nuoto”, un progetto ambizioso dal punto di vista sportivo, ma che si pone anche portavoce di un messaggio di tutela ambientale e valorizzazione del territorio.
Per capire meglio come si prepara un’impresa del genere lo abbiamo intervistato. Ecco cosa ci ha detto:
Come ci si prepara per nuotare per più di 110 chilometri in 5 giorni?
L’allenamento personale, per poter svolgere questo tipo di imprese, deve essere costante e regolarmente distribuito sull’arco di un interno anno. Sembra ieri infatti, quando concludevo la mia ultima impresa in acque libere (5 settembre 2021) con la “Doppia Traversata delle Bocche di Bonifacio”, 30 km in solitaria che separano il tratto di Mare ostile tra la Sardegna e la Corsica. Dopo una settimana di vacanza con la mia ragazza Manuela, che ricordo ancora piacevolmente, ho ripreso con costanza e impegno i miei quotidiani allenamenti di Nuoto.
Attualmente io mi alleno dalle 4 alle 5 volte a settimana nel periodo invernale (piscina), nel periodo estivo e primaverile cerco di aumentare le sessioni settimanali, portandole anche a 5/6 e intensificando il volume degli allenamenti, inteso come quantità di Km al giorno. In questo momento, a meno di un mese dalla mia prossima impresa, sto nuotando in piscina (i nostri laghi sono ancora troppo freddi) ad una media di circa 10 km al giorno per un totale di 50/60 km a settimana!
Cosa la spinge a compiere un’impresa del genere?
La mia forza di volontà e il desiderio di poter festeggiare con le persone che mi supportano e
sopportano in questi allenamenti, mi riferisco in particolare alla mia ragazza Manuela e a mio Papà
Armando, mi motivano a non mollare mai! Oltre ad un mio successo personale c’è anche il grande messaggio del quale mi sono fatto portavoce, ovvero di simboleggiare attraverso questa mia impresa un chiaro messaggio ambientale (di difesa e di sensibilizzazione) verso l’ambiente e i nostri mari. Ho scelto l’Isola d’Elba, un ecosistema fragile (come tutte le isole e gli ambienti marini), che merita di essere tutelato e valorizzato. Un anno fa ho percorso con Manuela il GTE ( la Grande Traversata Elbana) rimanendo piacevolmente innamorato dalle bellezze dell’Isola e dalla grande cordialità dei suoi abitanti. Spero che l’Elba, isola che da piccolo frequentavo nelle mie vacanze estive con i miei genitori, mi porti fortuna in questo mio intento!»
Si ma per affrontare il giro a nuoto della terza isola italiana bisogna anche avere una forte motivazione personale e un’altrettanto fote disciplina sportiva.
Oltre alla forza di volontà e al desiderio di valorizzare l’impegno ambientale, occorrono altri
elementi su cui concentrarsi per portare avanti una simile impresa. A dei corretti allenamenti bisogna senza ombra di dubbio affiancare una corretta alimentazione, a questo scopo ringrazio assolutamente la mia nutrizionista (Biologa Nutrizionista Elena Villa, pagina Facebook: NutrintEle) che nel corso dell’anno segue la mia alimentazione e l’evoluzione del mio corpo. Con Elena abbiamo anche studiato un alimento ad hoc per me, studiato per essere sufficientemente nutriente e pratico da assimilare durante le nuotate. Ho preferito abbandonare l’idea di un’alimentazione classica (barrette e gel) a favore di alcuni frullati naturali, che mi garantiranno un pressochè identico apporto nutrizionale, ma con il vantaggio di essere più semplici e gustosi da assumere!
Cosa direbbe a chi vuole provare a fare un’impresa natatoria come le sue? Che tipo di organizzazione ci vuole?
Mi voglio rivolgere anche ai tanti amici e simpatizzanti che mi seguono in queste mie avventure, i
quali molto spesso mi rivolgono domande legate a come ci si può organizzare per nuotare lunghe
distanze in acque libere. Prima di tutto occorre valutare le condizioni ambientali, le quali sono un punto di domanda per tutti (me compreso) e andranno attentamente considerate i giorni prima che precedono la mia impresa. E’ buona norma per ognuno valutare le condizioni atmosferiche e del Mare (o del Lago) prima di
intraprendere una nuotata di Fondo. Chiaramente il secondo consiglio, secondo solo di numero ma non di importanza, è quello di NON nuotare mai da soli, ma di farsi seguire da imbarcazioni o come nel mio caso dai Kayak (io verrò seguito dai kayak da Mare dell’Associazione Sea Kayak Italy di Marciana Marina). Obbligatorio è anche portare con se una boa di segnalazione, attualmente nei negozi specializzati per il nuoto di acque libere se ne trovano di diversi modelli, alcuni dei quali con una particolare sacca stagna per gli oggetti personali. In Acque libere è infatti importante essere visibili alle imbarcazioni che per svariati motivi si
potrebbero incrociare con le nostre rotte di nuotata. Soprattutto se vi state affacciando per la prima volta al mondo delle lunghe distanze in acque libere, il mio consiglio è quello di nuotare in aree sicure (magari davanti a Spiagge/Lidi sorvegliati), tenendo a debita distanza i porti e altre zone di elevata frequentazione di barche.
Gli allenamenti per chi affronta le acque libere possono essere effettuati in piscina (soprattutto chiaramente nel periodo invernale), ma quando le condizioni lo consentono è opportuno spostarsi in acque libere, ambienti nei quali prenderemo confidenza con altri fattori ambientali e personali. Quasi sempre ci troveremo a nuotare con le correnti, le quali vanno riconosciute e valutate, e adotteremo anche particolari tecniche di nuotata come il crawl a testa fuori (utile per seguire la corretta direzione di nuotata).
La aspettiamo fra poco nel mare dell’Elba.
La mia preparazione al Giro dell’isola d’Elba a nuoto continua. Spero mi seguirete in tanti in questa mia avventura, dove scopriremo insieme le bellezze dell’Isola d’Elba e dei nostri mari!
L’articolo Come ci si prepara a fare il giro dell’Isola d’Elba a nuoto sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.