Oggi alla Venator di Scarlino, dove si produce biossido di titanio – materiale impiegato in innumerevoli oggetti d’uso quotidiano, da pitture e inchiostri ai farmaci – è scattato il primo giorno di cassa integrazione.
A monte dei problemi spicca la gestione dei gessi rossi, ovvero ciò che si ottiene unendo i fanghi rossi (scarto di produzione del biossido di titanio) con la marmettola (scarto di lavorazione del marmo di Carrara) in qualità di stabilizzante.
Per ogni tonnellata di biossido di titanio si generano sei tonnellate di gessi rossi. Ma una relazione approvata lo scorso anno dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (la cosiddetta Commissione ecomafie) sostiene che lo stoccaggio dei gessi rossi nelle cave esaurite, come quella di Poggio Speranzona dove le operazioni sono iniziate nel 2004, non sia adeguato: i gessi rossi sarebbero un rifiuto speciale da smaltire in discarica.
Le difficoltà legate a una nuova localizzazione hanno però portato a forti difficoltà sul lato produttivo, e infine alla cassa integrazione. Oggi gli assessori regionali Leonardo Marras (Attività produttive) e Monia Monni (Ambiente), la sindaca di Scarlino Francesca Travison, tecnici comunali e regionali e il direttore di Arpat Pietro Rubellini si sono recati in visita all’azienda, esprimendo la vicinanza ai lavoratori e il ritorno a livelli di produzione adeguati al rientro a lavoro degli attuali dipendenti.
La visita è proseguita con l’analisi di alcune ipotesi progettuali che l’azienda sta elaborando per la gestione dei cosiddetti “gessi rossi”, sia nel breve sia nel medio periodo.
Dalla Regione informano che «una delle ipotesi – che raccoglie la disponibilità di un’area di proprietà del Comune di Scarlino, che potrebbe essere utilizzata in parte come deposito preliminare e in parte come discarica per i gessi rossi – ha incontrato valutazioni tecniche positive, almeno a livello preliminare. L’azienda dovrà adesso avviare alcune analisi preliminari in loco e presentare in tempi rapidi l’istanza progettuale per avviare i tempi di istruttoria e valutazione. Il Comune, oltre ad offrire la porzione di area necessaria si è reso disponibile a valutare subito la proposta e avviare velocemente un iter per permettere a Venator di presentare i progetti necessari. Gli assessori hanno rinnovato la disponibilità dell’amministrazione regionale a supportare l’azienda ed i suoi lavoratori in questa difficile situazione».
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